Quante sono le donne tra il personale dei comuni Bilanci dei comuni

Sulle donne si punta molto per l’integrazione nel mercato del lavoro. Anche i comuni possono garantire le giuste opportunità a livello di accesso ai concorsi.

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Come abbiamo visto in passato in un nostro approfondimento, l’assunzione e la formazione del personale rappresentano una spesa fondamentale per i comuni. Dai lavoratori passa infatti la capacità del comune di svolgere le sue funzioni e garantire servizi di qualità e capillari, oltre a incrementare la possibilità di partecipare ai bandi comunali.

Questi aspetti sono centrali all’interno dell’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Si punta molto sia sul rinnovamento della pubblica amministrazione che sull’inclusione delle donne nel mondo del lavoro. Queste rappresentano una priorità trasversale per il governo, in quanto la ripresa italiana deve essere in linea con le linee guida europee sui diritti sociali.

Analizziamo quindi le assunzioni femminili nei comuni prima dell’introduzione del Pnrr.

La componente femminile all’interno dei comuni

Come è scritto nell’articolo 3 della costituzione italiana, lo stato si impegna a garantire la parità di trattamento e di opportunità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compresi quelli dell’occupazione. Nell’ambito di un concorso per l’assunzione nella pubblica amministrazione, si declinano nel garantire la parità di accesso. Recentemente con il decreto legge 36/2022 si introduce anche la possibilità di introdurre delle misure di bilanciamento delle componenti dell’ente per il genere meno rappresentato.

Per quel che riguarda i numeri della pubblica amministrazione, sui 3,2 milioni di lavoratori che risultano assunti nel 2020 il 58,8% è composto da donne. Questo dato presenta delle differenze all’interno di vari segmenti della pubblica amministrazione.

Il dato presenta la quota di donne e uomini all’interno dell’amministrazione dello stato, delle regioni e degli enti locali. In questi ultimi si considerano sia province che comuni.

FONTE: elaborazione openpolis su dato openbdap
(consultati: martedì 8 Novembre 2022)

Andando a vedere alcuni segmenti specifici della pubblica amministrazione, le donne rappresentano la maggior parte del personale. Le regioni sono caratterizzate dalla quota maggiore (59,4%) seguiti dalle amministrazioni dello stato (57,1%) e dagli enti locali (55,2%).

I dati più recenti che si possono trovare sulla composizione dei comuni risalgono al 2019 e riguardano il personale assunto a tempo indeterminato nelle amministrazioni. Si considerano all’interno di questo calcolo anche i dirigenti.

49,24% la presenza femminile all’interno del personale dei comuni (Istat, 2019)

Mediamente quindi i comuni italiani riportano un equilibrio tra i lavoratori dipendenti assunti. Questo dato varia nel momento in cui si considerano le singole amministrazioni. Si approfondisce dunque la situazione delle grandi città.

Il dato rappresenta la percentuale di donne assunte all’interno dei comuni. Si considerano assunzioni a tempo indeterminato (compresi i dirigenti) e anche alcune particolari figure professionali che hanno rapporti di lavoro non a tempo indeterminato, come i supplenti della Scuola e degli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale, che non rientrano nelle categorie contrattuali del pubblico impiego (ad esempio, direttori generali e contrattisti).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(consultati: martedì 8 Novembre 2022)

Tra le grandi città, quella che riporta la quota di donne più ampia è Bologna (75,4%) seguita da Verona (72,3%), Roma (69,9) e Trieste (69,6%). In fondo alla classifica troviamo tre comuni del sud: Messina (46,2%), Catania (43,6%) e Napoli (40,5%).

Il dato rappresenta la quota di donne tra il personale del comune. Si considerano assunzioni a tempo indeterminato (compresi i dirigenti) e anche alcune particolari figure professionali che hanno rapporti di lavoro non a tempo indeterminato, come i supplenti della Scuola e degli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale, che non rientrano nelle categorie contrattuali del pubblico impiego (ad esempio, direttori generali e contrattisti).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(consultati: martedì 8 Novembre 2022)

Tra i comuni italiani, sono 3523 quelli in cui le donne superano il 50% del personale. In 264 amministrazioni le donne rappresentano il 100% del personale.

Foto: Alianza del Pacificolicenza

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