Definizione
Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede complessivamente 358 tra misure e submisure, di cui 66 riforme normative e 292 investimenti economici (inclusi i 54 interamente finanziati dal fondo complementare). Le misure devono essere portate a compimento rispettando una rigida tabella di marcia che prevede per ognuna l’adempimento di alcune scadenze, divise per trimestre e anno di conseguimento fino al 2026.
Le scadenze possono essere di 2 tipi: i target (obiettivi) e le milestone (traguardi). Per valutare il raggiungimento dei primi si utilizzano indicatori quantitativi, come il numero di imprese che usufruiscono di determinati incentivi o l’incremento di personale nei tribunali. Le seconde invece si caratterizzano per una componente più qualitativa e rinviano generalmente all’approvazione di atti normativi o amministrativi. Le milestone precedono cronologicamente i target, perché generalmente le prime rappresentano delle tappe intermedie per il conseguimento dei secondi.
Un’ulteriore suddivisione è quella tra le scadenze di rilevanza europea e quelle di rilevanza italiana. Le prime sono quelle concordate con le istituzioni Ue, contenute nel Pnrr così come approvato da Bruxelles. Sono gli adempimenti su cui la commissione europea si basa per valutare l’operato del nostro paese.
Le seconde invece sono dei passaggi intermedi al raggiungimento delle scadenze europee, che definiscono in modo più puntuale il cronoprogramma. Si parla inoltre di scadenze italiane anche in riferimento a quelle previste per le misure finanziate unicamente dal fondo complementare.
Dati
Le riforme e gli investimenti previsti dal Pnrr e dal fondo complementare richiedono il conseguimento di 1.446 scadenze in totale. Quelle di rilevanza europea – oggetto di verifica da parte della commissione – sono 527, divise tra 214 milestone e 313 target. Analizzando il cronoprogramma possiamo osservare come il momento più significativo per quanto riguarda l’attuazione delle misure sia previsto per il secondo trimestre del 2026. Entro questo termine infatti è richiesto il completamento di 93 target e 4 milestone.
Il cronoprogramma del Pnrr
La distribuzione di milestone e target lungo l'arco temporale di attuazione del piano (2021-2026)
FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 21 Dicembre 2021)
Altri momenti particolarmente intensi saranno la fine del 2023 (63 scadenze), del 2024 (54) e del 2025 (51). Com’è possibile osservare anche dal grafico, fino al 2023 i soggetti coinvolti saranno chiamati a dare attuazione principalmente alle milestone. Mentre a partire dal quarto trimestre dello stesso anno si passa perlopiù al raggiungimento dei target.
Analisi
Come abbiamo visto in precedenza, le risorse europee non sono erogate tutte insieme ma in rate semestrali. Ogni paese quindi invia - al massimo due volte l'anno - la richiesta per ricevere a una parte dei fondi. Insieme alla documentazione che dimostri di aver conseguito tutti i milestone e i target previsti per il semestre precedente. Questo significa che accumulare ritardi nel raggiungimento delle scadenze comporta il rischio di perdere parte delle risorse. Rispettare il cronoprogramma però non è semplice: gli adempimenti sono numerosi e i tempi stretti a fronte di una realtà, quella italiana, dove le tempistiche burocratiche e amministrative seguono spesso tempi più dilatati.
Sotto questo aspetto vale la pena ricordare inoltre che la realizzazione di una parte consistente del piano sarà affidata agli enti locali, i quali purtroppo non sempre hanno le competenze e il personale sufficienti a gestire bandi e gare d'appalto. Una difficoltà che riguarda soprattutto i comuni piccoli, periferici e del sud.
La questione riguarda soprattutto le procedure di carattere competitivo gestite a livello nazionale per le quali i territori del Mezzogiorno possono incontrare maggiori difficoltà di risposta/candidatura nei tempi e nelle modalità previsti dal PNRR.
Proprio per queste problematiche e per la rilevanza che ha il conseguimento delle scadenze per l'attuazione del Pnrr, con la nostra attività di monitoraggio su OpenPNRR verifichiamo ciclicamente il raggiungimento di milestone e target da parte delle organizzazioni titolari. Un'attività che però si scontra con gravi carenze di trasparenza da parte del governo, su questo come su altri aspetti. Le informazioni e i dati accessibili sui siti dei ministeri e dei dipartimenti, così come sulla piattaforma Italia domani, sono spesso incompleti o poco aggiornati. E questo in molti casi non ci permette di considerare conseguiti gli adempimenti previsti, come abbiamo sottolineato in numerosi articoli.
Trasparenza, informazione, monitoraggio e valutazione del PNRR
Il tuo accesso personalizzato al Piano nazionale di ripresa e resilienzaTrasparenza, informazione, monitoraggio e valutazione del PNRR
Il tuo accesso personalizzato al Piano nazionale di ripresa e resilienzaNonostante i ritardi comunque, l'Ue finora ha valutato positivamente il conseguimento delle scadenze da parte del governo italiano e ha approvato l'invio di tranche di fondi che ne consegue. In questo senso però, va specificato che l’ultima parola sull’invio di nuove risorse agli stati membri spetta alla commissione europea, il che rende tale decisione più politica che tecnica.