Che cos’è il RepowerEu

Il piano energetico europeo, da integrare nei Pnrr, prevede l’invio di risorse agli stati membri per finanziare progetti sull’energia. Lo scopo, tra gli altri, è quello di ridurre al minimo la dipendenza europea dalle importazioni russe.

Definizione

Per fare fronte alla crisi energetica causata dalla guerra tra Russia e Ucraina, l’Unione europea ha avviato un nuovo programma energetico. È il RepowerEu che, entrato in vigore lo scorso marzo con il regolamento 2023/435, prevede nel breve termine i seguenti obiettivi:

  • acquisti congiunti di gas;
  • nuovi partenariati energetici con fornitori affidabili;
  • rapida realizzazione di progetti nell’ambito dell’energia rinnovabile.

Sono invece da attuare nel medio termine:

  • l’integrazione nei Pnrr dei singoli stati del capitolo sul RepowerEu;
  • la decarbonizzazione industriale;
  • un quadro normativo sull’utilizzo dell’idrogeno.

Per finanziare gli interventi, i paesi potranno ricorrere a una parte delle risorse già destinate ai Pnrr, oltre ad altre fonti di finanziamento come le risorse per le politiche di coesione, il fondo europeo per l’innovazionemisure fiscali nazionali e investimenti privati.

Per accedere ai fondi, è necessario che gli stati inseriscano un nuovo capitolo all’interno dei rispettivi piani nazionali, che dovrà prevedere sia investimenti che riforme. Possono essere introdotte nuove misure ma è possibile anche riformularne alcune già presenti, tenendo presente che devono essere poi cambiate anche le relative scadenze. Questi fondi possono inoltre finanziare dei progetti già in essere avviati prima del 1 febbraio 2022.

Un altro aspetto importante di questo piano è il suo carattere transnazionale. È infatti necessario che gli stati membri, nel presentare le modifiche dei relativi Pnrr, specifichino la dimensione e il coinvolgimento dei territori al di fuori dei confini nazionali attraverso queste misure. Il 30% di quelle finanziate con il RepowerEu devono infatti avere degli impatti anche su altri paesi.

Dati

A livello europeo, il piano ha un valore di circa 20 miliardi di euro. Come per il dispositivo per la ripresa e la resilienza, questi fondi saranno veicolati in parte con prestiti e in parte con sovvenzioni.

FONTE: elaborazione openpolis su dati commissione europea
(ultimo aggiornamento: martedì 8 Agosto 2023)

Sono 15 finora i paesi che hanno inviato a Bruxelles la proposta di integrazione del Repower. L’Italia è stata l’ultima ed è in attesa di valutazione da parte della commissione europea. Mentre Estonia, Francia, Slovacchia, Malta e Irlanda hanno ricevuto l’ok sia dalla commissione che dal consiglio europeo.

Analisi

Questo piano può essere un’opportunità importante per gli stati membri ma presenta alcuni aspetti critici. Innanzitutto, il focus principale dell’Unione sembrerebbe, quantomeno nel breve periodo, quello di trovare nuovi paesi da cui importare energia per rendersi indipendenti dalla Russia.. Questo potrebbe ridurre l’impegno nell’implementare invece nuove soluzioni più sostenibili.

Ci possono essere delle criticità nelle nuove catene di importazione di energia.

Inoltre alcuni di questi potenziali fornitori sono paesi con regimi dittatoriali o con forti instabilità politiche e quindi imprevedibili. Si tratta di stati che contraddicono in misura e modi diversi, quei valori che l’Europa dichiara di promuovere e difendere: democrazia, equità, diritti umani.

Inoltre, le infrastrutture per il gas potranno essere realizzate anche in deroga al principio del non arrecare danno significativo (do not significant harm) che viene invece seguito per tutti gli altri investimenti previsti all’interno del Pnrr. È comunque vincolante il parere favorevole della commissione europea.

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