Che cosa sono le agenzie fiscali e chi le guida

Sono quattro agenzie strumentali del ministero dell’economia e delle finanze create per svolgere compiti di carattere tecnico operativo di interesse nazionale.

Definizione

Le agenzie fiscali sono 4 agenzie pubbliche strumentali del ministero dell’economia e delle finanze (Mef). Come le altre agenzie pubbliche possono essere considerate il braccio operativo del ministero per lo svolgimento di attività tecnico-operative. Sono vigilate e controllate dal Mef, che inoltre ne nomina i vertici, ma godono di piena autonomia operativa e di bilancio. Tale autonomia tuttavia si deve muovere nell’ambito degli obiettivi e degli indirizzi politici generali impartiti dal ministero attraverso specifiche convenzioni.

La ragione che ha portato a separare queste strutture dall’organizzazione ministeriale non è legata a una necessità di autonomia come nel caso, ad esempio, delle autorità amministrative indipendenti. Piuttosto il motivo della loro istituzione è dovuto alla natura strettamente tecnica delle funzioni che svolgono.

In questo modo al ministero spettano le funzioni di indirizzo politico-amministrativo e alle agenzie il compito di curane l’attuazione tecnica e operativa. Inoltre trattandosi di organi separati queste strutture possono all’occorrenza fornire servizi anche ai privati, agli enti locali e alle regioni.

La loro introduzione si deve alla riforma Bassanini e in particolare al decreto legislativo 300/1999.

Per la gestione delle funzioni esercitate dai dipartimenti delle entrate, delle dogane, del territorio e di quelle connesse svolte da altri uffici del ministero sono istituite l’agenzia delle entrate, l’agenzia delle dogane, l’agenzia del territorio e l’agenzia del demanio, di seguito denominate agenzie fiscali.

Nella sua formulazione iniziale il testo prevedeva 4 agenzie fiscali. Tra queste si trovava anche l’agenzia del territorio che tuttavia dal 2012 è stata accorpata all’agenzia delle entrate. Inoltre nel 2017 è stata istituita l’agenzia delle entrate-riscossione. Ad oggi dunque le agenzie fiscali sono nuovamente 4.

  • L’agenzia delle entrate svolge funzioni relative ad accertamenti e controlli fiscali e alla gestione dei tributi. L’agenzia tra le altre cose riscuote le imposte, contrasta gli inadempimenti fiscali e gestisce i contenziosi erariali.
  • L’agenzia delle entrate-riscossione è un ente pubblico economico strumentale dell’agenzia delle entrate, che svolge le funzioni relative alla riscossione nazionale. Dalla sua creazione nel 2017 è subentrata nei rapporti giuridici delle società del gruppo Equitalia.
  • L’agenzia del demanio ha la responsabilità della gestione, razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dello stato. Il suo obiettivo è quello di assicurare il corretto utilizzo dei beni dello stato e massimizzarne il valore economico con opere di manutenzione e cura del patrimonio.
  • L’agenzia delle dogane e dei monopoli, inizialmente solo agenzia delle dogane, ha cambiato nome nel 2012 dopo aver assorbito l’amministrazione autonoma dei monopoli di stato. Ha competenza sul sistema doganale nazionale e sulle attività fiscali a questo collegate. Inoltre gestisce il comparto del gioco pubblico e dei tabacchi.

La struttura organizzativa di queste agenzie è perlopiù la stessa. Al vertice si trova un direttore, a parte il caso dell’agenzia delle entrate-riscossione che ha un presidente, un comitato di gestione e il collegio dei revisori. Ad esclusione dell’agenzia delle dogane e dei monopoli inoltre le altre organizzazioni hanno sia una struttura centrale che una periferica, territoriale nel caso dell’agenzia delle entrate, regionale per le altre due.

Dati

Lo statuto dell’agenzia delle entrate-riscossione prevede che il ruolo di presidente dell’agenzia sia ricoperto dal direttore dell’agenzia delle entrate.

3 i dirigenti al vertice delle 4 agenzie fiscali controllate dal ministero dell’economia e delle finanze.

Nonostante gli incarichi di direttore delle agenzie abbiano una durata prevista di tre anni, anche a loro, come ai direttori generali e i capi dipartimento dei ministeri viene applicato il principio dello spoil system (art. 2 comma 160 del decreto legge 262/2006).

L’istituto dello spoil system prevede che i vertici amministrativi dei ministeri, trascorsi 90 giorni dal voto di fiducia di un nuovo governo, cessino dal loro incarico se non confermati. Vai a "Come sono organizzati i ministeri"

Per questa ragione a tre mesi circa dalla nascita del governo Draghi il consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’economia Daniele Franco, ha provveduto a nominare o confermare i vertici di queste tre strutture.

FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: venerdì 21 Maggio 2021)

Analisi

Il ruolo di vertice di un'agenzia fiscale è un compito altamente tecnico per cui è necessario individuare persone con competenze molto specifiche. Anche per questo non stupisce che, nonostante il meccanismo di spoil system, i direttori delle agenzie vengano talvolta confermati nel loro incarico da governi diversi.

È il caso ad esempio di Marcello Minenna, direttore dell'agenzia delle dogane e dei monopoli, nominato prima da Roberto Gualtieri durante il secondo governo Conte e poi confermato da Franco. Oltre a una breve esperienza come assessore al bilancio di Roma nella giunta Raggi, Minenna ha percorso gran parte della sua carriera di economista all'interno della commissione nazionale per le società e la borsa (Consob).

Ancora più lunga l'esperienza di Ernesto Maria Ruffini alla guida delle agenzie delle entrate, anche se con un'interruzione. Dopo aver ricoperto diversi incarichi anche presso la presidenza del consiglio Ruffini è stato nominato nel 2017 direttore dell'agenzia dal ministro Piercarlo Padoan nell'ambito del governo Gentiloni. Con l'entrata in carica del primo governo Conte però, il ministro Giovanni Tria decise di conferire l'incarico ad Antonino Maggiore. Finita quell'esperienza di governo e tornato al Mef un ministro del Partito democratico (Gualtieri) però la scelta è di nuovo caduta su Ruffini, poi confermato dal governo Draghi.

Alessandra Dal Verme è la nuova direttrice dell'agenzia del demanio ed è l'unica tra i tre a ricoprire per la prima volta questo incarico. Dirigente con una lunga carriera nel ministero delle finanze, a tutt'oggi risulta ricoprire il ruolo di presidente del collegio sindacale di ferrovie dello stato. Negli scorsi anni inoltre ha ricoperto incarichi apicali anche in Consip, Cassa depositi e prestiti e Areoporti di Roma Spa.

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