Resta stabile il rapporto tra posti nei centri ordinari e straordinari

Il sistema ordinario Sai storicamente non ha mai ospitato più di un terzo dei richiedenti asilo e dei rifugiati in accoglienza. Questa proporzione è oggi riproposta dal ddl Ucraina che finanzia nuovi posti sia nei Sai che nei Cas

Contrariamente a quanto previsto dalla legge il sistema di accoglienza ordinario (Sai) è sempre rimasto largamente minoritario in Italia. I centri di accoglienza straordinaria (Cas) al contrario non hanno mai rappresentato meno dei 2/3 dell’intero sistema. Il disegno di legge di conversione del decreto Ucraina stabilisce l’apertura di 3mila nuovi posti nel circuito Sai e di 5mila in quello dei Cas, rispettando in pieno la proporzione di cui sopra.

Il 25 febbraio il governo ha emanato il decreto Ucraina che prevedeva solo disposizioni relative all’assistenza estera, coerentemente con lo stato di emergenza estera deliberato quello stesso giorno. È in fase di conversione dunque che il parlamento sta introducendo disposizioni per finanziare l’apertura di nuovi centri di accoglienza, sia nel circuito Cas che in quello Sai. Ad oggi il provvedimento è passato all’esame della camera e ora è in discussione al senato. Il testo menziona esplicitamente l’apertura di 3mila nuovi posti nel circuito Sai. Quanto ai Cas invece questo si limita ad aumentare le risorse a disposizione che, sulla base della relazione tecnica, corrisponderebbero a 5mila nuovi posti, come si legge nella nota di lettura del senato.

FONTE: nota di lettura del senato sulla conversione del decreto Ucraina
(ultimo aggiornamento: venerdì 25 Marzo 2022)

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