Nelle città polo la metà dei musei svolge attività per i minori, in quelli periferici sono 1 su 3

Numero di musei ogni 10.000 abitanti 0-17 anni e percentuale che ha svolto laboratori didattici (2021)

Sul territorio, le differenze si riscontrano anche in base alla centralità del comune. I musei dei comuni polo, le città baricentriche in termini di servizi, sono più dotati di laboratori (50%) e percorsi tematici per i minori (49,8%).

Man mano che ci si allontana dai centri principali l’offerta didattica rivolta a bambini, ragazzi e scuole diminuisce drasticamente. Nei comuni periferici, territori da cui servono 40 minuti per raggiungere il polo più vicino, solo il 34,1% dei musei è adeguato alle esigenze educative dei minori. In quelli ultraperiferici la quota scende al 31,5%.

Allo stesso tempo, nonostante in media circa la metà dei musei nei poli disponga di un’offerta didattica rivolta ai minori, il dato non è omogeneo tra tutte le città.

Tra i capoluoghi vi sono infatti 10 città in cui tutti i musei dichiarano di aver svolto nel 2021 laboratori didattici in presenza, rivolti specificamente a bambini, ragazzi e scolaresche. Si tratta di Chieti, Cremona, Foggia, Frosinone, Isernia, Vibo Valentia, Rovigo, Sondrio, Verbania e Vercelli. Anche la toscana Prato è sopra il 90%, mentre in 5 capoluoghi meno del 15% dei musei hanno svolto laboratori: Caserta, Enna, Imperia, Salerno e Ragusa.

I dati presentati derivano dall’indagine sui musei e gli istituti similari effettuata da Istat. Sono stati messi in relazione con il numero di residenti tra 0 e 17 anni nel 2021.

I punti sulla mappa si riferiscono alla quota di musei che nel 2021 hanno svolto laboratori didattici (per bambini, ragazzi e scolaresche).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: giovedì 9 Febbraio 2023)

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