L’impatto del coronavirus sui fondi della cooperazione

Tre scenari sull'impatto potenziale che la crisi prima sanitaria e poi economica legata al coronavirus potrebbe generare sull'aiuto pubblico allo sviluppo.

Il coronavirus ha avuto un impatto profondo prima sul piano sanitario e poi su quello economico nelle nostre società. Questo comporterà necessariamente delle scelte difficili sulle allocazioni di budget nel prossimo futuro. Scelte che inevitabilmente coinvolgeranno anche il settore della cooperazione e il volume degli aiuti internazionali. Un rapporto di Development Initiatives ha proposto tre scenari possibili sugli stanziamenti complessivi dei paesi Ocse Dac in aiuto pubblico allo sviluppo (aps) tra 2020 e 2021.

Nel primo scenario, che assume un decorso breve dell’epidemia e un rapporto aps/rnl stabile, si assiste a un calo di $10 mld nel 2020 e a una ripresa l’anno successivo. Nel secondo scenario si ipotizza un decorso più lungo dell’epidemia con un calo di 14 mld e una leggera ripresa nel 2021. Nel terzo scenario a un decorso lungo della crisi sanitaria si associa per il 2021 una riduzione dello 0,03% del rapporto aps/rnl. Un’ipotesi che comporterebbe un calo dell’aps di ben 25 miliardi di dollari, con un impatto potenzialmente drammatico per i paesi più fragili. Paesi che come il nostro dovranno affrontare anche gli effetti economici di questa crisi sanitaria ma con molti meno strumenti di tutela sanitaria e sociale e pochissime risorse.

Le stime di Development Initiatives, un autorevole centro di analisi dei dati sullo sviluppo, si basano da un lato sui dati Ocse Dac sull’aiuto pubblico allo sviluppo nel 2018 e 2019 e dall’altro su stime di crescita elaborate dal fondo monetario internazionale.

Gli importi sono indicati in prezzi costanti al 2019, per questo possono apparire differenti dagli ultimi dati rilasciati dall’Ocse che indica i valori a prezzi costanti 2018.

FONTE: Development Initiatives
(ultimo aggiornamento: venerdì 17 Aprile 2020)

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