La revisione del Pnrr comporta un fabbisogno di 17 miliardi

Il quadro completo delle risorse recuperate per dare attuazione a Pnrr, Pnc e finanziare i progetti esclusi dal piano

L’attuazione del Pnrr rivisto nonché il finanziamento dei progetti rientranti in misure che sono state in tutto o in parte eliminate dal piano, richiede investimenti pari a circa 15,5 miliardi. Nel decreto viene specificato che in realtà il fabbisogno reale sarà di oltre 17 miliardi. Anche se non specificato nel Dl 19/2024 è ipotizzabile che questa discrepanza sia dovuta alla necessità di ripagare interessi sui debiti oltre che di tenere conto dell’andamento dell’inflazione. Per recuperare questo ammontare il governo ha fatto un operazione di drenaggio che ha riguardato 19 voci diverse riguardanti a vario titolo fondi pubblici finanziati con risorse nazionali o con risorse europee diverse però da quelle del Pnrr. Da questo punto di vista è interessante notare che la parte più consistente (circa il 38%) deriva dal fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo 2021-2027. In particolare, circa 4,9 miliardi sono fondi presi da somme iscritte in conto residui del fondo mentre altri 1,6 miliardi riguardano una riduzione in termini di sola cassa. Da notare però che il decreto stesso ha provveduto a reintegrare le risorse del fondo con altri finanziamenti stralciando alcuni progetti finanziati con il fondo stesso (in particolare quelle previste all’articolo 2 commi 1-bis, 1-ter e 1-quater del decreto legge 59/2021) e abrogando il fondo per il trasferimento tecnologico alle imprese del mezzogiorno che era stato istituito dall’articolo 1 comma 977 della legge di bilancio per il 2022. La seconda voce che vede un taglio più consistente finalizzato al recupero di risorse da mettere a disposizione dell’attuazione del Pnrr rivisto e dei progetti definanziati riguarda il fondo complementare. Se da un lato le autorizzazioni di spesa per progetti finanziati dal Pnc e già avviati sono state incrementate di 2,6 miliardi, dall’altro sono state ridotte per un importo complessivo di circa 3,8 miliardi di euro. Per capire più nel dettaglio quali interventi del Pnc proseguiranno nel loro percorso e quali invece sono stati stralciati saranno necessari degli approfondimenti ad hoc. Da notare poi che circa 1,8 miliardi di euro sono stati recuperati da due fondi che mettevano a disposizione risorse a favore dei comuni. Si tratta del fondo istituito presso il ministero dell’interno per investimenti a favore dei comuni (1,06 miliardi) e di quello per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio (734,5 milioni). Inoltre un altro miliardo e 300 milioni è stato recuperando tagliando in maniera orizzontale le risorse a disposizione di ogni ministero nel periodo 2026-2028 (per maggiori dettagli è possibile consultare l’allegato 1 del decreto legge). Altri tagli consistenti riguardano 900 milioni derivanti dal fondo per l’avvio di opere indifferibili mentre 800 milioni arrivano dalla disponibilità del ministero dell’economia, in particolare dalla voce “Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica”.

Il grafico riporta la somma delle previsioni di spesa per diverse annualità, in un periodo compreso tra il 2024 e il 2030. Per informazioni più dettagliate su consulti direttamente l’articolo 1 del decreto legge. Per maggiori informazioni sulla voce “Tagli alle risorse dei ministeri” è possibile consultare l’allegato 1 del decreto legge.

FONTE: elaborazione openpolis su dati decreto legge 19/2024.
(ultimo aggiornamento: sabato 2 Marzo 2024)

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