In Italia nei primi anni duemila la ricchezza detenuta dai più poveri è in calo mentre aumenta quella dei più ricchi

Andamento della quota di ricchezza nel 50% inferiore e del 10% superiore della popolazione per quattro paesi europei (2000-2021)

Per quel che riguarda chi detiene meno ricchezza, la percentuale si è stabilizzata dal 2014 in poi per tutti i paesi considerati, aspetto che si può rilevare anche nel 10% superiore. Ci sono però stati dei cambiamenti negli anni precedenti. Se si considera l’Italia, tra il 2000 e il 2002 la popolazione più povera ha visto calare la propria quota di circa 2 punti percentuali. Al contrario, è aumentata di 11 punti percentuali tra i più ricchi. Sempre mantenendosi su questo ultimo gruppo, si vedono andamenti particolarmente diversi negli anni successivi. In particolare, la quota è aumentata in Germania dal 2003 (56,94%) fino al 2008 (60,52%) e poi è diminuita fino al 2012. Andamento differente in Italia: nel 2004 si vede un picco (59,73%) a cui segue un calo fino al 2008 (54,61%). La percentuale si è poi alzata fino al 2012 (59,48%).

L’indice utilizzato è la ricchezza personale netta, considerato sia per il 50% della popolazione con la ricchezza minore che dal 10% della popolazione con la ricchezza maggiore. Si calcola considerando il totale patrimoniale includendo sia elementi finanziari che non finanziari (come ad esempio abitazioni e terreni) e si sottraggono i debiti. Si considerano le persone con almeno 20 anni di età e l’unità di misura è rappresentata dall’individuo, anche se nelle coppie le risorse sono divise equamente tra i due membri. Gli assi verticali sono differenti tra i due grafici.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Wid
(consultati: lunedì 20 Novembre 2023)

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