Le risorse sanitarie in Europa all’irrompere della pandemia Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai agli approfondimenti “Di quanti medici dispongono i sistemi sanitari europei“, “La disponibilità di infermieri in Europa“, e “In Europa sempre meno letti a disposizione negli ospedali“.

390,6

dottori ogni 100mila abitanti in Ue nel 2019 (+44 rispetto al 2010). La situazione varia ampiamente da paese a paese, passando da 616 in Grecia a 316 in Belgio. Per quanto riguarda l’Italia, ci sono 405 medici ogni 100mila abitanti, un dato superiore rispetto alla media europea. A livello regionale, è l’enclave spagnola di Ceuta a registrare il dato più alto (908 dottori), e in generale le regioni delle capitali versano in condizioni migliori rispetto a quelle meno urbanizzate. Vai all’articolo.

71,69

abitanti per infermiere in Germania, il paese Ue con il rapporto migliore tra personale infermieristico e popolazione residente. Parliamo di circa 1.395 infermieri ogni 100mila abitanti, un dato più che doppio rispetto a quello italiano (616). Mentre il paese con il rapporto peggiore è la Grecia, con appena 338 infermieri ogni 100mila abitanti. Anche in questo caso, negli ultimi anni c’è stato un miglioramento in tutta Europa. Vai all’articolo.

531,9

i posti letto messi a disposizione dagli ospedali europei nel 2019, ogni 100mila abitanti. Come nel caso del personale medico e infermieristico, anche qui sussistono differenze significative tra i vari stati Ue. Si va dalla Germania, le cui strutture dispongono di oltre 790 posti letto ogni 100mila abitanti, alla Svezia, dove ce ne sono appena 207. Il nostro paese, con 316 letti, è il settimo in Europa con il dato più basso. Vai al grafico.

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gli stati Ue in cui, dal 2010 al 2019, il numero di letti ospedalieri è diminuito. Mediamente, si sono persi 42 letti ogni 100mila abitanti e in alcuni paesi il calo è stato particolarmente marcato. In Finlandia ad esempio il numero di letti si è quasi dimezzato in 10 anni (-41,9%), e anche nei Paesi Bassi, in Danimarca e in Lituania il calo è stato superiore al 20%. Solo in Irlanda, Bulgaria, Romania e Portogallo si è invece registrato un andamento positivo, ma solo nei primi due casi con un aumento superiore al 10%. Vai al grafico.

-34,3%

il numero di letti di ospedale in Molise tra 2010 e 2019. In Italia, in questo lasso di tempo, c’è stato un peggioramento molto evidente (-12,53%) e si sono persi 48 posti letto ogni 100mila persone (più della media Ue). Ma la situazione appare fortemente diversificata a livello regionale. Il calo maggiore lo ha registrato il Molise, passato da 1.381 a 907 posti letto. Mentre in Umbria questa cifra scende a -0,23%. In nessuna regione si è verificato un aumento, ma nel sud della penisola il calo è stato più marcato rispetto al nord. Vai alla mappa.

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