La gestione di beni e servizi sostiene i bilanci dei comuni Bilanci dei comuni
Le amministrazioni forniscono beni e servizi importanti per la vita di comunità. Alcuni di questi sono a pagamento, con entrate che contribuiscono all’interno dei bilanci.
giovedì 3 Agosto 2023 | Italie a confronto
- La vendita dei beni e dei servizi compone l'8% delle entrate medie dei comuni.
- A Milano i maggiori incassi tra le grandi città: 354,72 euro pro capite.
- In media i comuni italiani registrano entrate pari a 168,52 euro pro capite.
Diversificare le entrate è importante per la sostenibilità degli enti della pubblica amministrazione: aiuta ad avere una maggiore stabilità economica e quindi a mantenere la macchina amministrativa e l’offerta di servizi di qualità.
Una tra le voci di entrata nei bilanci dei comuni è quella relativa alla vendita di beni e servizi forniti dal comune. Nel 2021 compone in media l’8% degli incassi totali delle amministrazioni.
Le entrate derivanti da gestione e vendita di beni e servizi
Una parte degli introiti dei comuni deriva da tutte quelle fonti che non sono legate direttamente alla riscossione di tasse e imposte e che vengono definite entrate extra-tributarie. Fanno parte di questo titolo per esempio le riscossioni dal controllo e dalla repressione degli illeciti, oltre alle entrate derivanti dalla gestione e dalla vendita di beni e servizi, che si suddivide a sua volta in tre componenti distinte.
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come sono organizzate le entrate e le uscite nel bilancio comunale.
La prima comprende tutti gli importi legati alla vendita nel mercato di beni e servizi da parte dei comuni. Alcuni incassi contabilizzati in questa sezione sono legati alla vendita di beni floreali, faunistici, sanitari o energetici.
Sono comprese anche le entrate per servizi forniti dal comune, come gli incassi dalle case di cura per anziani e disabili, gli asili nido, i parcheggi a pagamento e molte altre prestazioni per le quali è previsto un pagamento.
La seconda componente è invece dedicata agli introiti derivanti dalla gestione dei beni. Si comprendono le entrate relative ai canoni per l’utilizzo e la concessione di beni dell’ente comunale, messi a disposizione come fitti, noleggi e locazioni per beni mobili e immobili.
Sono infine inseriti anche i proventi derivanti dai diritti per lo sfruttamento di risorse naturali sul territorio di competenza delle amministrazioni.
A Milano oltre 350 euro pro capite di entrata dalla vendita di beni
Entrate pro capite per vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione di beni nei comuni con più di 200mila abitanti (2020)
I dati mostrano l’entrata per cassa da vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione di beni. Entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il bilancio consuntivo 2021.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Gennaio 2023)
Le tre grandi città che incassano di più dalla gestione dei beni del comune si trovano tutte nel centro-nord: Milano (354,72 euro pro capite), Firenze (232,33) e Venezia (184,4). Al contrario, le entrate minori vengono registrate da tre grandi comuni del sud: Bari (55,49), Catania (38,64), Messina (34,31).
Nel 2019 Milano ha incassato quasi 500 euro pro capite dalla gestione dei beni
Andamento delle entrate pro capite dalla vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione di beni nei bilanci dal 2016 al 2021 di cinque grandi città italiane
I dati mostrano l’entrata per cassa da vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione di beni. Entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2021.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2016-2021
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Gennaio 2023)
Milano è la grande città che riporta sempre i valori maggiori tra quelle considerate. Il picco di entrata si è registrato nel 2019 (499,39 euro per abitante). Nel 2020 però il valore si riduce quasi del 50%, passando a 266,2 euro pro capite. Sono due i comuni che registrano un incremento tra il 2016 e il 2021: Genova (55%) e Torino (37%). Le altre città riportano invece una diminuzione, con un calo a Milano e Firenze pari al 26% e a Venezia del 42%.
Se si analizzano tutti i comuni italiani, gli incassi medi ammontano a 168,52 euro pro capite. Gli importi maggiori si registrano nelle province autonome di Bolzano (629,82), di Trento (506,64) e nella Valle d’Aosta (356,67). Entrate minori invece nei comuni campani (89,62), lucani (86,76) e pugliesi (65,72).
Scopri quanto incassa il tuo comune dalla vendita di beni e servizi
Entrate assolute e pro capite per vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione di beni per i comuni italiani (2021)
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I dati mostrano l’entrata per cassa da vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione di beni. Entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Gennaio 2023)
A Pescopennetaro, in provincia di Isernia, si registrano gli incassi maggiori per questa componente di entrata. Si tratta di 6.828,62 euro per abitante, quasi 1,6 milioni in termini assoluti. Seguono Collelongo (L’Aquila, 6.489,50), Cansano (L’Aquila, 5.859,82) e Portofino (Genova, 5.677,86). Sono 141 le amministrazioni che incassano più di mille euro pro capite.
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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da Openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.
Foto: Gabriella Clare Marino – licenza