Il sostegno dei comuni al trasporto pubblico locale e il diritto alla mobilità Bilanci dei comuni

Al fine di garantire un equo diritto alla mobilità, i comuni sostengono il sistema di trasporto pubblico locale attraverso alcuni investimenti, fondamentali per l’accesso e il funzionamento del servizio.

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La mobilità è tra gli ambiti considerati più importanti nelle dinamiche pubbliche di una città. Il settore dei trasporti urbani, infatti, è uno degli elementi su cui si misura la vivibilità dei luoghi, siano essi metropolitani o in provincia.

Può rappresentare inoltre uno dei fattori che contribuiscono all’affermazione del diritto alla mobilità, e quindi alla diminuzione delle disuguaglianze su un determinato territorio.

I comuni italiani, in tal senso, possono giocare un ruolo decisivo. Per questo nei bilanci comunali vengono dedicate al trasporto pubblico locale somme in uscita, necessarie al funzionamento di questo settore.

Il trasporto pubblico nei bilanci comunali

Tra le uscite che sostengono ogni anno le amministrazioni comunali c’è una voce intitolata “Trasporto pubblico locale“, facente parte della missione numero 10 (“Trasporto e diritto alla mobilità”).

In questa sezione vengono comprese tutte le spese relative all’utilizzo alla costruzione e alla manutenzione di sistemi e infrastrutture per il trasporto pubblico urbano ed extraurbano, dal trasporto su gomma (gli autobus), a quello autofiloviario, metropolitano, tranviario e funiviario. Non analizzeremo in questo approfondimento le spese dei comuni per la mobilità ferroviaria, alle quali viene dedicata una voce a parte nei bilanci.

In “Trasporto pubblico locale” vengono inclusi i contributi e i corrispettivi per lo svolgimento dei servizi urbani ed extraurbani, per il rinnovo dei contratti nazionali per gli autoferrotranvieri, e per le integrazioni o le agevolazioni tariffarie.

In questa voce di bilancio sono compresi anche i contratti di servizio con aziende pubbliche e municipalizzate.

Sono incluse inoltre le spese per la vigilanza e la regolamentazione dell’utenza, per la costruzione e la manutenzione di infrastrutture e sistemi, oltre che per la programmazione e il finanziamento di interventi tesi a riorganizzare l’accesso al servizio da parte dei cittadini e in generale la mobilità.

Soprattutto in questo periodo in cui molte città stanno declinando questo ambito verso una maggiore sostenibilità ambientale.

Infine, una delle spese più rilevanti che i comuni devono affrontare per il funzionamento dei trasporti pubblici è il finanziamento, la gestione e il monitoraggio dei contratti di servizio che stipulano con enti o società affidatarie, spesso aziende pubbliche di cui lo stesso comune detiene la maggior parte della proprietà.

Non sono considerate qui invece le spese per la costruzione e la manutenzione delle strade e delle vie urbane, dei percorsi ciclabili e pedonali, ricomprese nella parte del bilancio dedicata alle infrastrutture stradali.

I dati mostrano la spesa pro capite per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti, non sono disponibili i dati di Palermo e Catania perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Anche nel 2019, come già successo per l'anno precedente, Milano si conferma la città che spende di più per il trasporto pubblico locale, tra i comuni con una popolazione superiore a 200mila abitanti. Il capoluogo lombardo investe 868,51 euro pro capite (ben 1,2 miliardi di euro) per il settore ed è addirittura quarto anche se consideriamo tutti i comuni del paese, come vedremo in seguito.

Molto distanziate tutte le altre città: Venezia (329,1 euro pro capite), Roma (299,1), Firenze (214,64) e Napoli (157,25).

I grandi comuni che spendono di meno sono Torino (27,63) e Trieste (0,09).

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano per ogni comune italiano la spesa totale e la spesa pro capite destinata a “trasporto pubblico locale”. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Non sono disponibili i dati di alcuni comuni perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Se consideriamo tutti i comuni, è la nota località turistica Sestriere, in provincia di Torino, quella a investire di più per la mobilità: 1.947,24 euro pro capite nel 2019. Seguono Verano (Bolzano), Pigra (Como) e come detto la stessa Milano.

Guardando alle tendenze territoriali, invece, i comuni spendono in media di più nelle province autonome di Bolzano e Trento, mentre quelli che in media investono meno si trovano in Sardegna (0,50 euro pro capite), Friuli Venezia Giulia (0,60) e Calabria (0,96).

Approfondiamo la situazione delle due province autonome del Trentino Alto Adige.

La mappa mostra la spesa per cassa riportata nella voce di bilancio “trasporto pubblico locale” in ogni singolo comune delle due province autonome considerate. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Il dato non è disponibile per i comuni segnati in grigio.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

È Verano, borgo di poco meno di mille abitanti in provincia di Bolzano, il comune che spende di più per la mobilità nelle due province autonome del Trentino Alto Adige: 1,477,52 euro pro capite.

Questa località è anche la seconda per spesa in Italia, dopo Sestriere (Torino). Dopo Verano, i dieci comuni che investono di più in trasporti si trovano tutti nella provincia autonoma di Trento. Nonostante ciò, le amministrazioni del bolzanese spendono in media di più (22,16 euro pro capite per comune), rispetto a quelle della provincia autonoma di Trento (15,56).

 

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto credit: Claudio Poggio - licenza

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