I comuni che spendono di più per i vigili urbani Bilanci dei comuni

La polizia locale è un comparto messo sotto pressione nell’ultimo anno a causa della pandemia. Questo corpo dipende direttamente dalle amministrazioni comunali che possono investire risorse e allocarle in bilancio.

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Complice l’emergenza coronavirus, nell’ultimo anno ci siamo abituati alla presenza degli agenti delle forze dell’ordine lungo le vie delle nostre città, incaricati di far rispettare le norme anti-contagio.

In particolare il personale del corpo di polizia locale, conosciuto comunemente anche come corpo dei vigili urbani, è stato messo sotto pressione, tanto che già a marzo dello scorso anno l’allora capo della polizia Franco Gabrielli emanò una circolare con cui si riconosceva l’indennità di ordine pubblico anche per la polizia municipale.

Ma già prima della pandemia polizia stradale, arma dei carabinieri, polizia locale e le altre forze di sicurezza pubblica erano presenti in modo massiccio sul territorio.

Il grafico presenta il numero delle contravvenzioni “elevate”,  ossia al netto del mancato possesso di documenti validi per la circolazione e della disciplina di fermata e sosta. La fonte dei dati è il report “Incidenti stradali 2019” dell’Automobile club italiano (Aci), che ha elaborato a sua volta dati del servizio di polizia stradale del ministero dell’interno. Sono esclusi dal grafico i dati riferibili a contravvenzioni notificate da Carabinieri e forze di polizia locale.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Aci
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Solo nel 2019, la polizia stradale ha notificato più di 2 milioni di infrazioni in tutta Italia. La maggior parte delle quali commesse da persone di età superiore ai 33 anni.

Oltre al corpo di polizia, che dipende direttamente dal ministero dell'interno, come detto sono presenti in strada anche le forze di polizia municipale e amministrativa, che fanno capo direttamente ai comuni.

Questo corpo non si occupa solo di infrazioni legate al codice della strada, ma anche di controlli, verifiche e sanzioni rispetto ad altri tipi di presunti abusi commessi sul territorio.

Le spese dei comuni per la polizia locale

Nei bilanci degli enti comunali è inserita la voce di spesa "Polizia locale e amministrativa". Insieme al "sistema integrato di sicurezza urbana", di cui non ci occuperemo in questo approfondimento, compone la missione "Ordine pubblico e sicurezza".

Nel documento di bilancio il comune può quindi inserire le spese sostenute per la polizia locale, legate al funzionamento e all'amministrazione dei servizi che mirano a garantire la sicurezza in ambito urbano, anche ovviamente in collaborazione con altre forze dell'ordine (non comunali) presenti sul territorio.

Questa voce comprende le spese per la prevenzione e repressione dei comportamenti illeciti tenuti all'interno del comune, incluse le attività di vigilanza sulle attività commerciali, le autorizzazioni per i pubblici esercizi, il contrasto all'abusivismo su aree pubbliche e il controllo dei mercati, al dettaglio o all'ingrosso.

I dati mostrano la spesa pro capite per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti, non sono disponibili i dati di Palermo e Catania perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Se analizziamo i comuni con una popolazione superiore ai 200mila abitanti, Milano ha il primato per spesa dedicata alle forze di polizia locale: 141,94 euro pro capite, pari complessivamente a quasi 200 milioni di euro.

Dopo il capoluogo lombardo seguono i comuni di Firenze (138,92 euro pro capite), Venezia (121,67), Roma (117,03) e Torino (108,04).

Tra le grandi città quelle a investire di meno in questo settore sono Trieste (72,20 euro pro capite), Verona (61) e Messina (54,64).

I dati mostrano la spesa pro capite per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2019.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2016-2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Anche nei 4 anni precedenti al 2019 era Milano il comune a spendere di più per il corpo dei vigili urbani e la polizia amministrativa, sempre se teniamo in considerazione nell'analisi solo le città più popolose.

Firenze e Roma hanno incrementato leggermente la spesa negli anni, Torino l'ha di poco diminuita, mentre Venezia ha aumentato gli investimenti in modo più vistoso, passando in 4 anni da 84,19 a 121,67 euro pro capite (+44,5%).

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano per ogni comune italiano la spesa totale e la spesa pro capite destinata a “Polizia locale e amministrativa”. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Non sono disponibili i dati di alcuni comuni perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Allargando l'analisi a tutti i comuni del paese, rileviamo che solo uno, Portofino (Genova), nel 2019 ha speso più di mille euro pro capite per il comparto polizia locale (1.168,93 euro pro capite). Dietro la località turistica ligure figurano Roseto Capo Spulico (707,48), in provincia di Cosenza, e Rhemes-Notre-Dame (482,61), in Valle d'Aosta.

Quest'ultima è inoltre la regione all'interno della quale si trovano i comuni che investono di più: 72,96 euro pro capite, in media, per amministrazione. Seguono i comuni siciliani (51,77) e liguri (50,83).

Le regioni dove gli enti comunali investono meno per i vigili urbani sono invece Piemonte (23,63) e Friuli Venezia Giulia (21,37).

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto credit: comune di Milano

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