In Italia spesso è sulle donne che - per stereotipi di genere consolidati - ricade il compito di dedicarsi ai figli. Anche per questo l'occupazione femminile è più bassa. Investire su asili nido e scuole dell’infanzia può contribuire a invertire la tendenza.
Disuguaglianze eccessive nella condizione di partenza delle famiglie portano spesso alla riproduzione di divari educativi, sociali ed economici che ricadono su bambine e bambini. Condizioni di lavoro eque potrebbero contribuire a ridurre tali divari.
Dopo la pandemia la partecipazione attiva in associazioni di volontariato ha subito un calo. In controtendenza, vi sono segnali di recupero tra i giovani di 14-17 anni tra 2021 e 2023. Restano ampi i divari tra centro-nord e sud nella diffusione di organizzazioni non profit.
Sono oltre 21mila i minori stranieri non accompagnati in Italia, bambini e giovani che proprio per questa condizione necessitano di tutele specifiche. Un modello di accoglienza e integrazione diffuso dovrebbe rappresentare uno dei cardini di questo approccio.
Mentre ancora scarseggiano le informazioni sul nuovo piano a livello nazionale, siamo andati a vedere cosa pubblicano sui propri siti web i comuni e le città metropolitane. Ne è emerso un quadro molto disomogeneo.
Il diritto allo studio non può essere compromesso dalla disabilità. Servono servizi per garantire che questa prerogativa non resti sulla carta, come insegnanti di sostegno e trasporto scolastico. Approfondiamo l'investimento dello stato su quest'ultimo aspetto.
L'ultima rilevazione internazionale sulle competenze in lettura nelle scuole primarie mostra un quadro di luci e ombre. L'Italia è sopra la media, ma il peggioramento rispetto al pre-Covid è significativo e rimangono ampi i divari territoriali.
Anche dopo la pandemia, l'Italia resta uno dei paesi Ue con più giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione. Un fenomeno che spesso trova origine in basse competenze e apprendimenti da parte di ragazze e ragazzi.
Nel 2021 sono tornate ad aumentare le visite ai musei ma siamo ancora lontani dai livelli pre-pandemici, soprattutto per i minori. Solo il 41% delle strutture ha svolto laboratori e percorsi tematici dedicati a bambini, ragazzi e scolaresche.