Cosa possono fare i comuni per il sostegno al turismo Bilanci dei comuni

L’Italia è un paese caratterizzato da un importante flusso turistico sia interno che internazionale. I comuni possono prevedere sussidi al settore ma anche uscite per la promozione dell’immagine del territorio.

|

Di recente, si è parlato di un possibile aumento importante delle presenze turistiche in Italia nel 2023, oltrepassando addirittura i valori pre pandemia. Ma il settore non è composto solo dall’ambito alberghiero, sono infatti collegate numerose attività, dai ristoranti alle attività ricreative connesse alla valorizzazione dell’offerta. I privati hanno un ruolo centrale a livello di titolarità e gestione ma anche i comuni possono contribuire a sostenere chi opera in questo ambito.

Nel 2021 si sono registrate circa 289,2 milioni di presenze negli esercizi ricettivi turistici, come rileva Istat. Un dato positivo sia per quel che riguarda i movimenti dei turisti italiani che per quelli internazionali. Si tratta di una iniziale ripresa dall’arresto causato dalle restrizioni per l’emergenza pandemica ma si tratta di risultati ancora lontani da quelli registrati pre-covid.

Gli esercizi alberghieri rilevati in Italia nel 2021 sono poco più di 32mila mentre quelli extra-alberghieri sono circa 188mila. Sono numerosi i tipi di struttura compresi in questa categoria: si parla infatti di campeggi e villaggi turistici ma anche alloggi in affitto e agriturismi. Per queste e altre attività connesse al settore, i comuni prevedono delle uscite per il loro supporto.

Le spese dei comuni per il turismo

All’interno dei bilanci comunali c’è una specifica missione destinata al supporto a questo comparto. Oltre alle uscite per i sussidi e le attività di coordinamento con i numerosi ambiti connessi a quello turistico, sono comprese anche tutte quelle spese legate alla promozione del territorio.

Rientrano le uscite per le manifestazioni turistiche, l’organizzazione di campagne pubblicitarie e di produzione di materiale promozionale legato all’immagine territoriale. Ma anche tutte le spese per gli uffici turistici di competenza dell’ente.

I dati mostrano la spesa per cassa per il turismo. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il bilancio consuntivo 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: giovedì 1 Giugno 2023)

Il capoluogo veneto è la grande città che riporta le uscite maggiori, con 30,89 euro pro capite, circa 10 euro in più della seconda (Genova, 18,21). Seguono altri due comuni superiori ai 200mila abitanti situati nel nord Italia: Genova (18,21), Bologna (15,78) e Trieste (7,3). Spendono invece di meno Napoli (1,38), Milano (1,94) e Messina (0,19).

Andando ad ampliare l’analisi, i comuni italiani spendono in media 23,09 euro pro capite. Le regioni in cui le amministrazioni riportano mediamente le uscite maggiori sono Valle d’Aosta (161,9), provincia autonoma di Bolzano (123,72) e Abruzzo (52,46). Spendono invece di meno i comuni del Molise (10,13), della Puglia (9,66) e della Calabria (3,97).

Stando ai dati Istat, tra i primi dieci comuni con più presenze negli esercizi ricettivi turistici, cinque si trovano in provincia di Venezia. Oltre al capoluogo, si citano Cavallino-Treporti, Jesolo, San Michele al Tagliamento, Carole. In particolare, Venezia risulta seconda dietro a Roma. Andiamo quindi ad analizzare i dati della rispettiva città metropolitana.

I dati mostrano la spesa per cassa per il turismo. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Il dato non è disponibile per i comuni in grigio.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: giovedì 1 Giugno 2023)

Il comune capoluogo è tra i primi cinque per la spesa. Le amministrazioni che registrano uscite maggiori di Venezia sono: San Michele al Tagliamento (210,73 euro pro capite), Caorle (124,27), Jesolo (97,35) e Cavallino-Treporti (83,27). Sono tutti comuni che si trovano sulla parte costiera della città metropolitana.

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano la spesa per cassa per il turismo. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: giovedì 1 Giugno 2023)

Il comune che spende di più per il turismo si trova in Abruzzo. Si tratta di Rosello, in provincia di Chieti, con 7.315,87 euro pro capite di uscita. Seguono Drenchia (Udine, 2.762,96), Roaschia (Cuneo, 2.424,31) e Cesana Torinese (Torino, 2.340,99). Ventidue amministrazioni riportano spese superiori ai mille euro pro capite. È bene ricordare che quando troviamo importi così rilevanti in comuni di dimensioni ridotte è probabile che si tratti di progetti specifici registrati nel bilancio all’interno di quella voce.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da Openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: Anna-Philinelicenza

PROSSIMO POST