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Dichiarazione di Franco MARINI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Il governo si è mosso con prontezza, il Pd farà la sua parte» - INTERVISTA

  • (09 aprile 2009) - fonte: La Discussione - Simona D'Alessio - inserita il 09 aprile 2009 da 31

    Colloquio con Franco Marini, ex presidente del Senato, nato a San Pio delle Camere in provincia dell’Aquila, sul devastante sisma che ha colpito al cuore la sua terra. Ed è uno spettacolo, racconta, «che stringe il cuore»

    C’è «un dolore profondo» nelle sue parole, quando si sofferma sul sisma che ha devastato la sua terra. Ma anche un’attenta riflessione sul futuro dei suoi corregionali. Franco Marini, classe 1933, è nato a San Pio delle Camere, un paesino di meno di 600 abitanti alle porte dell’Aquila, che ha subito danni ingenti dopo il terremoto di lunedì notte. L’ex presidente del Senato, esponente di spicco del Partito democratico, racconta il suo stato d’animo in queste giornate di disperazione.
    A cosa pensa, presidente Marini, dinanzi alle immagini di devastazione e morte che ci arrivano dall’Abruzzo?
    Al fatto che il terremoto ha portato vie tante vite, ha provocato migliaia di feriti, ha privato della casa e del lavoro decine di migliaia di persone. E ha distrutto o serissimamente danneggiato memorie della storia e della cultura dell’Abruzzo e, direi, più in generale dell’Italia. Tra le vittime e tra i feriti ci sono persone che conoscevo. Sono stato nelle zone colpite, ho visto i danni, le case distrutte, quanti non hanno più un tetto, è uno spettacolo che stringe il cuore. Il mio è un sentimento da abruzzese, da aquilano, perché è in un paesino della provincia aquilana che sono nato, ma è anche un sentimento di italiano che so condiviso da tutti gli italiani.
    Quando è tornato in Abruzzo? E prevede di essere lì venerdì, in occasione dei funerali?
    Ci sono stato martedì. Ero intenzionato già lunedì pomeriggio a recarmi all’Aquila e negli altri paesi toccati dal sisma, ma ho ritenuto di aspettare per non rischiare di intralciare l’opera dei soccorritori e l’arrivo dei soccorsi. Martedì ho visto all’opera centinaia e centinaia di vigili del fuoco, operatori della Protezione civile, forze dell’ordine, personale medico e volontari giunti da tutta Italia: nella tragedia, questa azione pronta e genuina di solidarietà e di aiuto ha dato, non solo a me, una luce di speranza e di fiducia. E, naturalmente, venerdì sarò all’Aquila per i funerali delle vittime.
    Come crede che il governo stia affrontando l’emergenza? Le iniziative messe in campo finora le sembrano sufficienti?
    Lo Stato si è mosso con prontezza e funzionalità, tutte le autorità sia nazionali, sia locali hanno agito dando grande prova di efficienza. Non ho alcuna difficoltà a riconoscere questo giudizio anche al governo. Siamo soltanto all’inizio, certo, ma senza dubbio la fase acuta dell’emergenza è stata affrontata dall’esecutivo, in particolare dal Dipartimento della Protezione civile, in maniera encomiabile e l’ho personalmente riferito al sottosegretario Bertolaso, incontrato martedì nella sede del coordinamento alla Scuola Allievi Sottufficiali della Finanza dell’Aquila.
    Ieri Dario Franceschini ha annunciato che il Pd è pronto a collaborare in Parlamento quando il governo presenterà provvedimenti legislativi e finanziari per affrontare l’emergenza terremoto in Abruzzo. Lo considera un atteggiamento responsabile da parte del suo partito?
    Lo considero un comportamento naturale. Non avevo alcun dubbio che il mio partito avrebbe assunto un atteggiamento del genere. Come non ho dubbi che l’esecutivo cercherà, nell’individuazione delle misure per fronteggiare il dramma abbattutosi sull’Abruzzo e per avviare un percorso di ripresa e di ritorno alla normalità, il confronto nelle aule parlamentari.
    Il patrimonio artistico, storico e culturale dell’Aquila e delle altre zone è stato ferito. Come fare perché questa ricchezza non vada perduta?
    L’Aquila e la sua provincia sono un deposito di storia dell’arte come poche altre nel nostro Paese. Campanili e torri hanno rappresentato nel tempo un riferimento costante e rassicurante per tutti coloro che attraversavano quelle zone o lavoravano nelle campagne. Le chiese conservano memorie pittoriche rinascimentali. Senza contare i tanti palazzi nobiliari o i manufatti dell’epoca romana e preromana. Una ricchezza inestimabile che, accostata alla bellezza della natura, fa dell’area un patrimonio non solo italiano ma europeo tant’è che ha attratto, in questi ultimi anni, flussi di visitatori straordinari. Ebbene, questa ricchezza va preservata, va salvata, va rimessa a disposizione degli aquilani e di tutti perché in essa è iscritta la memoria della gente. Ma in essa è anche depositata la possibilità di un nuovo sviluppo.

    Fonte: La Discussione - Simona D'Alessio | vai alla pagina
    Argomenti: l'aquila, volontariato, beni culturali, protezione civile, provincia di l'Aquila, Vigili del Fuoco, terremoto in Abruzzo, ricostruzione in Abruzzo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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