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Dichiarazione di Achille VARIATI

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Vicenza (VI) (Partito: PD)  - Consigliere  Consiglio Comunale Vicenza (VI) (Lista di elezione: PD) 


 

Base Usa. «E adesso voglio anche la "Via"»

  • (06 dicembre 2008) - fonte: Il Gazzettino - Vicenza-Bassano - Roberta Labruna - inserita il 07 dicembre 2008 da 31

    «A questo punto attendo una risposta dal Governo sulla valutazione di impatto ambientale, per me necessaria»
    Dopo che la conferenza dei servizi ha chiesto la relazione paesaggistica "fermando" il cantiere, il sindaco intende andare più in là

    Novanta giorni di tempo. La conferenza dei servizi, riunita ieri a Venezia per discutere la relazione paesaggistica che la ditta vincitrice dell'appalto per la base americana di Vicenza ha elaborato, si è data questo termine: tre mesi per approfondire la questione e per dare il proprio parere. La parola finale poi spetterà alla Regione e prima di quel momento dentro l'area destinata ad ospitare la base americana non potranno iniziare i lavori di demolizione, questo almeno quello che fu assicurato a suo tempo dai vertici del Geniodife al sindaco del capoluogo berico Achille Variati. Variati che ieri mattina, insieme al dirigente dell'Urbanistica Antonio Bortoli e all'avvocato del Comune Loretta Checchinato, ha voluto essere presente personalmente alla riunione della conferenza dei servizi che si è tenuta presso la direzione urbanistica della Regione: con lui si sono seduti al tavolo due rappresentanti della Regione, Ignazio Operti e Vicenzo Fabris che della conferenza è il presidente e il soprintendete ai Beni Architettonici e paesaggistici Sabina Ferrari. Presenti anche l'architetto Alberto Izzo, che si è occupato di confezionare la relazione paesaggistica, e il presidente del Magistrato delle acque Patrizio Cuccioletta in rappresentanza del commissario governativo Paolo Costa. Alla vigilia dell'incontro veneziano Variati ha messo le mani avanti, così: «È una questione complessa e delicata, serve tempo per analizzare tutti i documenti e spero che non si chiuda tutto con la riunione del 5 dicembre. Altrimenti la considererei una carnevalata». Non è andata così e sulla necessità di approfondire la questione ieri si sono ritrovati tutti d'accordo: da Regione, Comune e soprintendenza è partita infatti la richiesta di avere a disposizione della documentazione aggiuntiva. Parecchia, tanto che i progettisti hanno detto di aver bisogno di almeno trenta giorni di tempo per produrla. I membri della conferenza dei servizi, che in buona parte hanno raccolto l'invito di Variati di spostarsi a Vicenza forse già prima di Natale per un sopralluogo sul campo, vogliono altre informazioni e allora via con le richieste. Quali? La relazione del progetto esecutivo, la relazione storica di evoluzione del sito degli ultimi 50 anni e quella sull'incidenza della rototraslazione della pista di volo. Ma anche un rilievo da un punto di vista geomorfologico e paesaggistico sullo stato di fatto della fascia di rispetto di 150 metri del Bacchiglione, la previsione di tutto ciò che avverrà nel sottosuolo e il possibile impatto idrogeologico, uno studio adeguato sull'incidenza delle costruzioni sul livello della falda, una puntuale situazione idraulica rispetto al Bacchiglione e una valutazione dell'impatto della centrale di generazione dell'energia. E ancora: maggiori dettagli rispetto all'area di parcheggio prevista, la simulazione delle aree di mitigazione, un rapporto sull'illuminotecnica per edifici e spazi aperti e un'analisi su una possibile zona archeologica vicino al fiume. E quella di ieri per Variati è stata anche l'occasione per ribadire un punto: «Ho posto una questione pregiudiziale: ritengo che la relazione paesaggistica non possa ritenersi sufficiente per le verifiche di tutte le questioni ambientali di quell'area ed ho fatto quindi presente di aver inviato una lettera alla presidenza del Consiglio dei ministri, lo scorso 23 ottobre, con cui ho chiesto una Valutazione di impatto ambientale». Poi aggiunge: «Del resto se una persona in quell'area fa anche solo un gabinetto fuori casa, questo deve essere sottoposto ad una Via. Vi pare dunque che un insediamento da 550 mila metri quadrati su quell'area, con volumetrie che si aggirano sugli 800 mila metri cubi, non vada sottoposto ad una Via? È la risposta che attendo dal governo». Su questo, conclude il sindaco, «ho ricevuto garanzie da Cuccioletta: ha detto che riceverò una risposta da Costa».

    Fonte: Il Gazzettino - Vicenza-Bassano - Roberta Labruna | vai alla pagina
    Argomenti: usa, dal molin, basi militari, sindaco, veneto, vicenza, impatto ambientale, base usa, Governo Berlusconi IV | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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