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Dichiarazione di Massimo Cacciari

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: DL) 


 

«Il futuro del Pd sta nell’alleanza con l’Udc» - INTERVISTA

  • (23 novembre 2008) - fonte: Nuova Venezia.Mestre - Alberto Vitucci - inserita il 25 novembre 2008 da 31

    Un centrosinistra allargato all’Udc («Ne ho già parlato con Casini») e alle civiche, con Verdi e socialisti, ma senza Rifondazione e Pdci. Un ceto politico da rinnovare, con un Pd «sciolto nel sociale» e radicato nel territorio.

    E un invito al sindaco Flavio Zanonato a ripresentarsi a Padova. «Flavio deve ricandidarsi, al 70 per cento ce la fa. Certo, bisognerà chiederglielo». Ma per se non ha dubbi: «Una cosa è sicura - dice - io non mi ricandido e torno a fare il professore, ma lavorerò perché si trovi con le primarie un candidato che incarni la vera novità e la città del futuro che stiamo costruendo». Cacciari a ruota libera al forum della Nuova Venezia.

    C’è un vento di destra nel Paese. Come lo affronta il centrosinistra?
    «Le elezioni le vinci anche facendo politica e non solo strade e case. Ci vuole una forte novità dal punto di vista del ceto politico e delle facce. Obama ha vinto perché portava un messaggio nuovo e lo incarnava in modo credibile».
    Quali future alleanze?
    «E’ impraticabile ogni riproposizione di alleanze con la sinistra. I Verdi e i socialisti ci devono essere, le liste civiche».
    Poi c’è l’Udc.
    «Ne ho parlato con Casini. E’ una strada segnata: Venezia dovrà rappresentare un mini laboratorio di quello che avverrà in sede nazionale. Il governo Berlusconi arriverà a fine legislatura. L’Udc non entrerà a far parte di quella maggioranza. E in politica la strada è dettata dalle cose che succedono. Puoi deragliare, ma non cambiare strada. Si tratta di percorrerla volentieri, di seguire il destino da liberi invece che da incatenati».
    I rapporti con Veltroni?
    «Non è vero che è stato sconfitto alle elezioni. Per la prima volta la somma è risultata maggiore degli addendi. Ma poi doveva mettersi a organizzare il partito su base territoriale. Non ha fatto niente di tutto questo, si è messo a fare tackle con Berlusconi e questo non basta se sei in minoranza».
    Al Circo Massimo lei non c’era.
    «Mi pareva inutile, era solo un ricostituente della leadership, mettere i leader in prima pagina per qualche ora. Microprimarie tra di loro».
    E’ matura un’alternativa a questo segretario?
    «In questo momento non ci sono alternative a Veltroni. O sopravvive alle Europee e alle amministrative o si sfascia il Pd. Se lo mettano in testa, non esiste un altro segretario in questa fase. E D’Alema che è il più intelligente sa bene che non farà mai il segretario del Pd. E non dimentichiamo l’elemento psicologico: gente costretta alla convivenza da 30 anni, sempre loro. Un incubo».
    Non cambia mai nulla.
    «L’unica strada era quella di responsabilizzare, fare il Pd del Nord. Un patto sulle grandi questioni e ognuno si arrangia, come succede in Germania, negli Usa. Invece la politica si fa nelle stanze romane: si vedono sempre quelle facce più una all’anno di cooptati».
    Il Pd ci sta provando?
    «Bisogna che il Pd diventi un partito aperto, sciolto nel sociale. Bisogna aprire ai giovani, senza aspettare che vengano a bussare. Non è più come quando eravamo ragazzi: nessuno più cerca i partiti, bisogna aprirsi alla società».
    Questa crisi cambierà qualcosa nella politica?
    «Si può cambiare solo con il federalismo. Ci eravamo dimenticati che il capitalismo è contraddizione, non è in grado di autoregolarsi. I primi a invocare nuove regole del mercato adesso sono i superliberisti come Tremonti. I grandi conservatori sono sempre stati i più flessibili. E ancora una volta ci hanno battuto in velocità».

    Fonte: Nuova Venezia.Mestre - Alberto Vitucci | vai alla pagina

    Argomenti: centrosinistra, alleanze, udc, sindaco, mercato, venezia, federalismo, crisi, Nord | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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