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Dichiarazione di Maurizio GASPARRI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) 


 

«No ai manganelli ma la sinistra diffonde bugie» - INTERVISTA

  • (23 ottobre 2008) - fonte: Il Mattino - Raffaele Indolfi - inserita il 23 ottobre 2008 da 31

    Senatore Gasparri, il governo userà la forza per domare la protesta studentesca?
    «Credo che si debba evitare sempre di arrivare a momenti drammatici. Ma va comunque scongiurato il blocco della didattica, degli insegnamenti, degli esami. L’occupazione generalizzata delle Università, come il blocco totale delle attività non è accettabile, non è tollerabile con tanta gente che vuole studiare, fare esami».
    Però la libertà di manifestare va garantita.
    «Certo. Va garantita la libertà di manifestare ma anche, ripeto, di studiare, di andare a scuola o di fare esami. Il concetto di libertà va tutelato a 360 gradi».
    Chi manifesta non ha buone ragioni?
    «Credo che ci siano molte menzogne alla base della protesta. Non c’è dubbio che l’azione del governo affronti nodi delicati con una razionalizzazione della spesa. In Italia si spende più che in altri paesi con un rapporto costi-qualità che non è soddisfacente. Si spende molto e non si ottiene abbastanza. Anche il presidente Napolitano, ha detto che il contenimento della spesa è necessario. Si tratta ora di non alimentare menzogne. Non ci saranno chiusure di scuole, né riduzioni del tempo pieno».
    Come si farà senza soldi?
    «Si bloccherà il turn over. Non si sostitueranno tutti quelli che vanno in pensione. E si procederà con gli accorpamenti amministrativi. Più scuole piccole rimanendo aperte laddove oggi sono, potranno avere un’unica struttura dirigenziale e ammistrativa».
    Il che significa?
    «Che ci sarà, per esempio, un preside per quattro piccole scuole».
    Verrà ridotto il numero dei docenti?
    «Nel tempo, ma non con i licenziamenti. Si procederà con il blocco del turn over e con l’accorpamento ammistrativo per le piccole scuole».
    I piccoli comuni salveranno le loro scuole?
    «L’accorpamento amministrativo non l’ha inventato questo governo. C’è una norma varata nel ’98 dal governo Prodi, ministro per la funzione pubblica Bassanini, che prevedeva l’accorpamento all’interno della riforma della pubblica amministrazione. Una norma che non è stata mai attuata. Ora lo si fa. E la sua attuazione verrà discussa con le regioni. Le regioni, una per una, diranno la loro».
    Un grande confronto democratico.
    «Un confronto al quale però le regioni non dovranno presentarsi esibendo solo la nota della spesa, ma dovranno concorrere alla decisione. Alcune regioni, certo non tutte, devono uscire dal loro stato fallimentare. Non può certo fare tutto lo Stato come è avvenuto in Campania per l’emergenza rifiuti. Lo Stato non può surrogare tutto e tutti. Bisogna confrontarsi, ragionare insieme. Noi siamo per il confronto, non per lo scontro».
    Il dialogo è possibile?
    «Noi lo perseguiamo con forza. Ma la sinistra non fa che soffiare sul fuoco, alimentare la disinformazione. E poi, c’è la cosa più turpe, l’abuso dei bambini in piazza a sostegno di menzogne di cui, essi, i bambini, non hanno nemmeno consapevolezza. Si sono visti in piazza piccoli con cartelli con la scritta: la Gelmini mangia i bambini. In questo caso io non manderei la polizia, ma il magistrato per togliere la patria potestà ai genitori di quei bambini che non sono degni di fare i padri e le madri. Più che preoccuparmi di quale scuola siano allievi i bambini, mi preoccuperei, invece, di quali genitori abbiano quei bambini».
    Quindi?
    «No alla polizia contro gli studenti che protestano, ma evitiamo le menzogne».

    Fonte: Il Mattino - Raffaele Indolfi | vai alla pagina
    Argomenti: università, scuola pubblica, riforma gelmini | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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