Un terzo dei comuni italiani è distante dalle stazioni dei treni Trasporto su rotaia

Il sistema ferroviario è fondamentale per la mobilità tra regioni, la vita delle comunità e per l’ambiente. L’accesso e la prossimità non sono tuttavia garantite equamente in tutte le aree del paese.

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La mobilità è un aspetto fondamentale per la vita di un cittadino e favorire l’accesso al trasporto pubblico porta a una riduzione degli impatti sull’ambiente. È ormai dato per assunto nel dibattito e nelle politiche pubbliche che il presente e il futuro della mobilità, soprattutto a medio e lungo raggio, debba essere garantito principalmente dai sistemi ferroviari. Lo spostamento attraverso i treni, infatti, rappresenta il tipo di spostamento più sostenibile dal punto di vista ambientale, e può rappresentare anche un importante fattore di inclusione sociale.

Rail travel is the best and most sensible mode of travel, apart from walking or cycling.

La presenza di una stazione su un determinato territorio ha un ruolo anche dal punto di vista socio-economico. Si tratta di un aspetto evidente anche all’interno della classificazione delle aree interne dove una delle caratteristiche chiave dei comuni polo risulta proprio la stazione dei treni che deve essere almeno di tipo silver, ovvero con impianti di dimensioni medie dotate unicamente di servizi regionali caratterizzati da elevate frequentazioni oppure stazioni e fermate con passaggi consistenti e servizi per la lunga, media e breve percorrenza.

L’accessibilità delle stazioni ferroviarie è infatti un tema importante, strettamente connesso alla marginalità di migliaia di comuni italiani. Come per altri mezzi di spostamento, si tratta di aspetti rilevanti sul piano della pianificazione territoriale e la facilità di accesso incide in modo importante sulla qualità della vita di una comunità e sulla competitività del suo settore produttivo.

Accessibilità e prossimità sono le caratteristiche chiave per il raggiungimento delle infrastrutture su rotaia.

La facilità con cui si possono raggiungere le infrastrutture di mobilità è data da due elementi principali: l’accessibilità (la capacità di arrivare alla stazione entro un tempo massimo) e la prossimità (la presenza o meno di un’infrastruttura entro un certo tempo).

Queste due caratteristiche sono legate a differenti interventi di politica pubblica che possono essere messi in atto sul territorio. Nel primo caso infatti è necessario un potenziamento dei collegamenti di rete stradale con la stazione stessa mentre nell’altro risultano cruciali investimenti sulla costruzione dell’infrastruttura.

In un’analisi sull’accessibilità, Istat ha preso in considerazione 258 stazioni ferroviarie in cui è previsto il servizio passeggeri e in cui passano treni regionali o a lunga percorrenza. Sono state considerate soltanto le infrastrutture in cui i treni al giorno sono almeno 3 (5 nel caso della Sardegna).

32,8% i comuni italiani in cui la stazione ferroviaria risulta sia accessibile che prossima.

35,7 milioni di italiani vivono in zone del paese in cui è sia facile che rapido il raggiungimento dell’infrastruttura su rotaia. Parliamo del 61% della popolazione italiana. Sono invece il 17,2% le amministrazioni distanti ma molto ben collegate alla rete (accessibili ma non prossime).

Le aree più critiche nel paese sono però quelle in cui la ferrovia non è né accessibile né prossima. Sono 2.599 i comuni, il 32,8% circa delle amministrazioni italiane. In quei territori vivono circa 6,8 milioni di persone, pari all’11,6% della popolazione.

La facilità con cui si possono raggiungere le infrastrutture di mobilità è data da due elementi principali: l’accessibilità (la capacità di arrivare alla stazione entro un tempo massimo) e la prossimità (la presenza o meno di un’infrastruttura entro un certo tempo).

L’analisi dell’accessibilità a livello comunale è stata effettuata da Istat su dati del 2022. Sono state prese in considerazione 258 stazioni ferroviarie in cui è previsto il servizio passeggeri e in cui passano treni regionali o a lunga percorrenza. Inoltre, si considerano soltanto le infrastrutture in cui i treni al giorno sono almeno 3 (5 nel caso della Sardegna).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(consultati: lunedì 22 Gennaio 2024)

Sono 4 le regioni italiane in cui più della metà dei comuni risulta in zone in cui la ferrovia non è né accessibile né prossima. Si tratta di Abruzzo (53,8%), Molise (53,7%), Valle d’Aosta (52,7%) e Basilicata (52,7%). Si verifica un’incidenza minore invece in Lombardia (20,7%), Veneto (18,8%) e Umbria (13%).

Se invece si considera la popolazione, è l’area lucana quella con la percentuale maggiore di abitanti distanti dalle ferrovie (29,2%, pari a circa 158mila persone), seguita dal molisano (25%) e dalla Valle d’Aosta (24,7%). A riportare i valori minori sono Friuli-Venezia Giulia (4,7%), Umbria (3,2%) e Liguria (2,1%).

A livello provinciale, la provincia con la quota maggiore di comuni lontani dall’accesso ferroviario è Nuoro (82,4%), seguita da Chieti (73,1%), Rieti (71,2%) e Enna (70%). Se si considera la quota di popolazione, la prima provincia rimane sempre Nuoro (l’87,3% vive in comuni distanti da stazioni) a cui seguono Enna (64%), Agrigento (43,3%) e Rieti (42,5%).

La facilità con cui si possono raggiungere le infrastrutture di mobilità è data da due elementi principali: l’accessibilità (la capacità di arrivare alla stazione entro un tempo massimo) e la prossimità (la presenza o meno di un’infrastruttura entro un certo tempo).

L’analisi dell’accessibilità a livello comunale è stata effettuata da Istat su dati del 2022. Sono state prese in considerazione 258 stazioni ferroviarie in cui è previsto il servizio passeggeri e in cui passano treni regionali o a lunga percorrenza. Inoltre, si considerano soltanto le infrastrutture in cui i treni al giorno sono almeno 3 (5 nel caso della Sardegna). Per il comune di Roma, il dato è disponibile a livello di municipio.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(consultati: lunedì 22 Gennaio 2024)

Esaminando gli accessi alle stazioni ferroviarie, le zone con più collegamenti si trovano nel nord, tra le città di Torino, Milano, Bologna e Venezia.

Pure nelle zone del centro e del mezzogiorno ci sono zone in cui è più agevole lo sfruttamento dell’infrastruttura su rotaia però vi è una minore continuità territoriale. Di conseguenza è più difficile creare collegamenti ad alta accessibilità tra le regioni.

Foto: Jack Leelicenza

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