Rassegna stampa

La gestione della pandemia sta passando per le mani di numerose istituzioni. Una mappa molto complessa da ricostruire in cui ogni giorno vengono prese decisioni importanti: sia legislative che amministrative.

Think tank, fondazioni e associazioni sono ormai una costante della politica italiana. Strutture che grazie alla crisi dei partiti hanno trovato il modo di diventare sempre più centrali nelle dinamiche nazionali.

L’emergenza covid-19 ha messo in luce il ruolo fondamentale delle regioni nel nostro assetto istituzionale, evidenziandone alcuni limiti tra cui quello della trasparenza.

Nell’affrontare l’emergenza coronavirus le regioni stanno avendo un ruolo molto importante. Cerchiamo di ricostruire quali sono stati gli attori più importanti nel contesto lombardo.

Il nostro paese si era posto l'obiettivo di raggiungere lo 0,30% aps/rnl entro il 2020. Un traguardo raggiunto nel 2017, se pur tra molte criticità, ma da cui ci stiamo velocemente allontanando.

Think tank, fondazioni e associazioni sono ormai una costante della politica italiana. Strutture che grazie alla crisi dei partiti hanno trovato il modo di diventare sempre più centrali nelle dinamiche nazionali.

Il 12 maggio il presidente del consiglio Conte ha annunciato l’inserimento di 11 donne nella squadra che sta gestendo la crisi sanitaria. La percentuale di donne coinvolte nella gestione dell’emergenza sale cosi al 21,17%. Ancora troppo poco.

Le province esistono ancora. Eppure sono totalmente assenti dal dibattito pubblico, non consentendo ai cittadini di farsi un’idea chiara su cosa sono e cosa fanno questi enti oggi.

Lo scontro tra il governo e la regione Calabria rivela un problema molto più ampio. Nel pieno della crisi sanitaria la partita in gioco è anche quella di definire i confini tra i poteri dello stato e quelli delle regioni.

L’accesso ai dati amministrativi sui centri di accoglienza presenti in Italia è stato fino a oggi sostanzialmente precluso alla società civile. Un’importante sentenza del Tar ha però ribadito il diritto di conoscere i dati sui centri di accoglienza, detenuti dal ministero dell’interno.