Quanto spendono i comuni per il funzionamento delle istituzioni Bilanci dei comuni

Si parla molto di limitazione dei costi della politica. Per i comuni, questi sono relativi a molti aspetti, dalle spese per il consiglio comunale alla comunicazione, fino agli altri organi istituzionali

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Una delle spese iscritte a bilancio a qualsiasi livello governativo riguarda il funzionamento degli organi istituzionali, ovvero quelle strutture che garantiscono il funzionamento dell’ente stesso. È importante mantenere il giusto equilibrio tra rappresentatività e un livello di spesa sostenibile. Queste tematiche sono declinate anche in chiave locale.

Quando si parla di costi della politica, ci si riferisce ai costi del funzionamento delle istituzioni elettive e non. L’argomento ha anche una sua rilevanza a livello territoriale. In seguito al decreto-legge 95/2012, noto come “spending review”, sono stati istituiti dei contributi straordinari per i comuni che attuano fusioni, per incentivare la riduzione del personale all’interno di territori con numeri esigui di abitanti.

188 la differenza di comuni italiani tra il 2012 e il 2022 (Istat).

Dal 2012 al 2022 i comuni italiani sono passati da 8.092 a 7.904. Bisogna però ricordare che anche nelle aree più periferiche è importante avere una giusta rappresentanza delle comunità, dal momento che il comune in quanto ente di prossimità svolge funzioni importanti per la vita quotidiana dei cittadini.

Queste uscite si possono trovare all’interno dei bilanci.

Le spese per gli organi istituzionali vengono inserite all’interno del bilancio d’esercizio dei comuni. Sono comprese le uscite per l’ufficio del sindaco, i vari livelli degli organi legislativi comunali, il personale di consulenza, amministrativo e legislativo che viene affidato agli organi istituzionali e le attrezzature materiali di cui dispongono questi uffici.

Vengono inoltre inserite anche tutte le spese relative alle commissioni e ai comitati permanenti per lo sviluppo dell’ente in un’ottica di governance e paternariato. Infine, si comprendono tutte le uscite legate alla comunicazione istituzionale, tra cui i rapporti con gli organi di informazione, alle manifestazioni istituzionali e alle attività di difensore civico.

I dati mostrano la spesa per cassa per gli organi istituzionali. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Catania perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2020.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: lunedì 4 Luglio 2022)

Se si analizzano le città italiane che superano i 200mila abitanti, quella che riporta le spese più rilevanti è Napoli con 77,37 euro pro capite. Seguono Palermo (53,66), Venezia (41,56) e Padova (38,62). I grandi comuni che spendono di meno registrano valori al di sotto dei venti euro pro capite. Si parla di Verona (17,22), Bologna (16,83) e Messina (13,91).

I dati mostrano la spesa per cassa per organi istituzionali. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2020. Non viene preso in considerazione il dato di Palermo perché alla data di pubblicazione non risultano disponibili i bilanci consuntivi del 2018 e del 2019.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2016-2020
(ultimo aggiornamento: lunedì 4 Luglio 2022)

Napoli è la città che riporta la spesa maggiore in tutti gli anni considerati. Si evidenzia però un calo costante, che parte dai 104,42 euro pro capite del 2016 fino ad arrivare ai 77,37 del 2020, con una variazione tra 2016 e 2020 pari al 25,90%. Gli andamenti delle altre tre grandi città risultano piuttosto stabili. Tra 2020 e 2019, sono due le città che riportano un aumento delle uscite: Padova (+6,17%) e Venezia (+0,82%). Al contrario, si registrano dei cali a Bari (-3,02%) e a Napoli (-10,40%).

Ampliando l'analisi a tutta la penisola, in media i comuni spendono 35,14 euro pro capite per il funzionamento degli organi istituzionali. Le amministrazioni che mediamente riportano le uscite maggiori sono quelle valdostane (123), altoatesine (64,08) e trentine (60,9). Al contrario, le spese minori sono registrate dai comuni dell'Emilia Romagna (21,16 euro pro capite), della Puglia (20,2) e del Veneto (17,44).

I dati mostrano la spesa per cassa per gli organi istituzionali. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: lunedì 4 Luglio 2022)

Tra tutti i comuni italiani, quello che spende di più è Rosello, in provincia di Chieti, con 1.266,45 euro pro capite. Seguono Sambuco (Cuneo, 812,60), Sauze d'Oulx (Torino, 800,90) e Rhemes-Notre-Dame (Aosta, 759,61).

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: palazzo San Giacomo - comune di Napoli

 

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