Quali sono i ruoli chiave del parlamento

Non tutti i parlamentari hanno lo stesso peso. Deputati e senatori che ricoprono ruoli chiave riescono a incidere maggiormente. Scopriamo quali sono e cosa fanno.

Definizione

In quanto eletti i parlamentari di camera e senato hanno tutti lo stesso ruolo di rappresentanti della nazione, come recita l’articolo 67 della costituzione. Con l’inizio della legislatura però a ciascun parlamentare vengono attribuiti incarichi specifici all’interno dei gruppi, delle commissioni o delle giunte. Questo incarico può essere semplicemente quello di componente di un organo, oppure può prevedere maggiori responsabilità. I più importanti tra questi incarichi sono definibili come ruoli chiave.

I presidenti d’aula

In ciascuna delle due camere il ruolo più importante è quello del presidente. Regola l’attività di tutti i suoi organi, dirige e modera la discussione, pone le questioni, stabilisce l’ordine delle votazioni e ne proclama il risultato. Il presidente del senato è la seconda carica dello stato, è eletto dall’assemblea a scrutinio segreto con la maggioranza assoluta dei componenti nelle prime due votazioni; la maggioranza assoluta dei presenti, computando anche le schede bianche, nella terza votazione e dopo la terza votazione mediante il ballottaggio tra i senatori più votati nell’ultimo scrutinio. Il presidente della camera invece è la terza carica dello stato, per la sua elezione serve una maggioranza dei due terzi dei componenti per le prime due votazioni. Dal secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti computando anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti.

I vertici di camera e senato, svolgono il proprio compito coadiuvati da un ufficio di presidenza che comprende anche 4 vice presidenti, 3 questori e un minimo di 8 segretari.

I presidenti dei gruppi parlamentari

Ciascun gruppo parlamentare, nella prima riunione, nomina il presidente, uno o più vicepresidenti e un comitato direttivo. Il presidente partecipa e presiede la conferenza dei presidenti di gruppo (anche nota come conferenza dei capigruppo o semplicemente capigruppo). L’organo si riunisce periodicamente per organizzare l’ordine dei lavori e per la programmazione del dibattito parlamentare. Il presidente può adottare autonomamente alcune iniziative. Tra queste chiedere che venga dichiarata l’urgenza su un determinato provvedimento (art. 69 del regolamento della camera), presentare mozioni (art. 111), presentare interpellanze urgenti (art. 138), richiedere informazioni alla corte dei conti, richiedere una conferenza dei capigruppo (art. 13) e richiedere lo svolgimento di una riunione in seduta segreta (art. 63). Queste richieste possono essere presentate anche dagli altri parlamentari ma in questo caso è necessario che siano sottoscritte da un numero minimo di componenti l’organo. Inoltre generalmente le mozioni di fiducia (e di sfiducia) vengono presentate dai presidenti di gruppo.

Presidenti e altri ruoli chiave nelle commissioni

Il presidente rappresenta la commissione, la convoca formandone l’ordine del giorno, ne presiede le sedute e ne convoca l’ufficio di presidenza (articolo 21 comma 1 del regolamento della camera). Generalmente viene affidata loro la relazione dei provvedimenti più importanti discussi e approvati in commissione, nonché la relativa presentazione del testo all’aula.

I vicepresidenti sostituiscono il presidente in caso di assenza o di impedimento. I segretari verificano i risultati delle votazioni e controllano la redazione del processo verbale (articolo 21 comma 2 del regolamento della camera).

All’interno delle commissioni sono rappresentati tutti i gruppi parlamentari. Assieme al presidente, vice presidente e segretario di commissione, fanno parte dell’ufficio di presidenza delle singole commissioni anche i capigruppo. Questo vuol dire che ogni gruppo deve nominare un suo rappresentante. Il capogruppo in commissione collabora quindi alla formazione del calendario dei lavori della commissione stessa, funge da rappresentante politico, nonché portavoce, dello schieramento all’interno dell’organo.

Dati

La XIX legislatura si è aperta con una chiara maggioranza di centrodestra. Proprio per questo la maggior parte dei ruoli chiave negli organi di camera e senato è ricoperto da esponenti dei tre maggiori partiti della coalizione, ovvero Fratelli d’Italia (FdI), Lega e Forza Italia (FI).

Per quanto riguarda le presidenze delle commissioni permanenti, ad esempio, sia alla camera che al senato la maggioranza ha seguito un identico schema. Metà delle presidenze è andata a FdI, mentre l’altra metà è stata suddivisa tra esponenti di Forza Italia e della Lega, con una presidenza in più per quest’ultimo gruppo.

FONTE: openpolis
(consultati: lunedì 3 Aprile 2023)

In ciascuna commissione sono poi presenti anche 2 vicepresidenti. Uno di maggioranza, scelto mantenendo praticamente le stesse proporzioni adottate per le presidenze, e uno di minoranza.

Tra i gruppi di opposizione al senato ricoprono il ruolo di vicepresidenti di commissione permanente 3 esponenti del Partito democratico (Pd), 3 del Movimento 5 stelle (M5s), 2 di Azione-Italia viva (Az-Iv) e 1 del gruppo Per le autonomie e del misto. Alla camera invece sono 7 del Pd, 4 del M5s, 2 di Az-Iv e 1 di Alleanza verdi e sinistra.

Quanto agli uffici di presidenza, al senato è ancora Fratelli d’Italia il gruppo più rappresentato, sia da un punto di vista numerico che qualitativo. Esprimendo anche il presidente d’aula, Ignazio La Russa.

Al secondo posto, con 3 esponenti all’interno dell’ufficio di presidenza, il Pd, il M5s e la Lega. Tra questi però solo il Pd dispone, oltre che di un vicepresidente, anche di un questore.

FONTE: openpolis
(consultati: giovedì 27 Luglio 2023)

Alla camera invece presidenza è attribuita al leghista Fontana. A differenza della situazione al senato però in questo caso la Lega non è anche il gruppo più rappresentato, bensì il terzo. Da un punto di vista numerico infatti è sempre FdI ad esprimere più componenti (5), seguito dal M5s (4).

Analisi

Nonostante questi ruoli siano tutti di grande importanza per l’andamento del processo legislativo e dunque per il funzionamento della macchina parlamentare, spesso non si tratta delle figure più in vista.

Buona parte del loro lavoro d’altronde è sottratto a stringenti obblighi di trasparenza. A differenza di quanto avviene per le sedute dell’aula infatti, la redazione e la pubblicazione di un accurato resoconto stenografico non è quasi mai obbligatoria per le sedute delle commissioni, le riunioni degli uffici di presidenza o delle capigruppo.

Eppure è proprio in questi organi che prendono corpo le iniziative politiche che poi, in alcuni casi, trovano il loro compimento nelle votazioni d’aula. È la conferenza dei capigruppo a decidere del calendario dei lavori, decretando così l’ordine di priorità dell’attività parlamentare. Mentre è nelle commissioni permanenti che si discutono dettagliatamente le norme contenute nei vari disegni di legge.

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