Che cos’è il Global Compact

E’ un accordo non vincolante negoziato dai 193 paesi dell’Onu per una migrazione sicura e regolare. I motivi per cui all’Italia conviene.

Definizione

Il “Global Compact per una migrazione sicura ordinata e regolare” è un accordo non vincolante negoziato dai governi dei 193 Stati membri dell’Onu che si propone di garantire i diritti umani dei migranti attraverso la governance dei flussi migratori e la condivisione delle responsabilità. La bozza finale è stata approvata il 13 luglio scorso da 192 paesi, sarà presentata al vertice dei capi di Stato e di Governo che si terrà a Marrakech, in Marocco, il 10 dicembre in coincidenza con i 70 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani. Si tratta di un documento di mediazione tra posizioni differenti, una bussola con indicazioni precise e utili: che ogni Stato può seguire con maggiore o minore intensità a seconda delle proprie opzioni politiche.

Obiettivo è un governo ordinato, regolare, sicuro della migrazione, togliendola dalle mani di trafficanti e criminali.

I negoziati intergovernativi per il Global Compact hanno avuto inizio dopo il vertice del 19 settembre 2016 l’Assemblea Generale dell’ONU in cui è stata adottata all’unanimità la Dichiarazione di New York sui migranti e rifugiati. I leader dei 193 Stati membri hanno riconosciuto la necessità di un approccio globale alla mobilità umana, esprimendo la volontà di garantire la salvezza delle vite, il rispetto dei diritti umani, la condivisione delle responsabilità e degli oneri e il potenziamento della governance dei flussi. A tal fine è stato programmato, con il supporto dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), un percorso di consultazione con le più rilevanti istituzioni pubbliche e private coinvolte, seguìto da negoziati intergovernativi. In parallelo, con analogo percorso, è stato elaborato il “Global Compact sui rifugiati”. Entrambi i patti saranno adottati dalla comunità internazionale entro il 2018.
Il relativo piano di azione suggerisce alcuni strumenti che gli Stati possono utilizzare nella loro sovranità ed autonomia, secondo le proprie opzioni politiche, priorità, valutazioni e possibilità.

Dati

Il Global Compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare” (tre aggettivi che esprimono ciò che l’Esecutivo italiano sta cercando di perseguire) riprende tali principi e norme basilari, riproponendoli in modo corrispondente alla realtà migratoria odierna in 10 principi guida e 23 obiettivi per un governo sostenibile dei movimenti migratori.

258 milioni Il numero stimato di migranti nel mondo. Corrispondente al 3,4% della popolazione globale.

Analisi

Dopo che alcuni Stati – Usa, Austria e Ungheria – hanno dichiarato di non voler firmare l’accordo, anche in Italia la firma è in discussione. Ad una interrogazione parlamentare nel corso della quale la deputata di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha chiesto al governo di non firmare l’accordo, il ministro degli Esteri Domenico Moavero ha affermato che il presidente del consiglio Giuseppe Conte è ad esso favorevole.

In un documento dal titolo “Perché il Global Compact conviene all’Italia”  il network di ong Link 2007 elenca 3 ragioni per le quali per il nostro paese è conveniente non isolarsi e aderire al Global Compact:

  1. come riferimento della propria politica migratoria, superando l’approccio emergenziale e settoriale;
  2. come strumento per rafforzare le proprie ragioni nelle relazioni e negoziazioni con gli altri paesi europei;
  3. come tramite per facilitare le trattative nella definizione dei necessari accordi bilaterali con i paesi di provenienza e di transito che occorre moltiplicare nel prossimo futuro. Può infatti fornire ai decisori italiani e a quelli europei lo strumento per superare almeno in parte l’inconciliabilità  delle posizioni contrapposte, indicando quel comune filo conduttore su cui poggiare le priorità  e le scelte. Rafforzando così anche la richiesta italiana di maggiore cooperazione e solidarietà  e di decisioni politiche maggiormente condivise.
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