Purtroppo, i dati disponibili, non consentono uno studio dettagliato a livello territoriale. A livello comunale, i dati più recenti e dettagliati disponibili sui Neet risalgono al 2020 e sono stati elaborati dall’Istat nell’ambito delle sue statistiche sperimentali. È importante notare che questo indicatore non è direttamente confrontabile con i precedenti, sia per l’anno di riferimento (il 2020, primo anno della pandemia, anziché il 2024) sia per la metodologia di calcolo differente. Per questo livello di analisi, infatti, la quota di giovani inattivi tra i 15 e i 29 anni viene ricostruita a partire dalle anagrafi, fungendo quindi da indicatore proxy dei Neet. Trattandosi di dati elaborati tra le statistiche sperimentali di Istat, sono disponibili solo per i comuni con almeno cinquemila abitanti e con un aggiornamento al 2020. Ciò significa che le informazioni, con specifico riferimento all’Abruzzo, sono disponibili solamente per 54 comuni. Le percentuali più elevate in assoluto sono quelle fatte registrare da Luco dei Marsi (27,6%), Celano (26%) e Sulmona (25,4%). Viceversa il dato più contenuto è quello di Bellante (16,6%). Seguono Sant’Egidio alla Vibrata (17,3%) e Corropoli (17,5%). Con riferimento ai capoluoghi di provincia, il dato più basso è quello di Teramo (20,6%). La percentuale più alta invece è quella di Pescara (23,4%). Chieti e L’Aquila si attestano rispettivamente al 22,1% e al 21,6%.
I dati, diffusi solo per i comuni con più di 5.000 abitanti, mostrano la percentuale di iscritti in anagrafe di 15-29 anni che non hanno un’occupazione regolare ad ottobre e non seguono un percorso di studio. Si tratta di una proxy dell’indicatore sui Neet (giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione).
FONTE: elaborazione Abruzzo Openpolis su dati Istat (statistiche sperimentali)
(pubblicati: giovedì 19 Giugno 2025)