In media, nell’Unione Europea, il fenomeno è molto più grave al di fuori dei grandi centri urbani. Nelle aree classificate come centri urbani, l’obiettivo del 9% è già stato raggiunto. Nel 2024, queste aree densamente popolate hanno registrato un tasso di abbandono scolastico precoce dell’8,3%. Al di fuori dei centri urbani, il tasso supera il 10% nelle aree meno urbanizzate: il 10,3% nelle città e nelle periferie e il 10,1% nelle aree rurali. Queste tendenze medie, tuttavia, non si osservano ovunque. Innanzitutto, in alcuni Paesi, l’incidenza dell’abbandono scolastico precoce supera il 10% nelle città: Germania (12,4%), Malta (11,4%), Spagna (11,3%), Italia (10,9%) e Austria (10,4%). Nel frattempo, il fenomeno colpisce le aree rurali soprattutto nell’Europa centrale e orientale: Romania (26,3%), Bulgaria (17,7%), Ungheria (16,9%), ma anche Danimarca (15,5%) e Spagna (14,6%).
Gli abbandoni scolastici precoci sono definiti come individui di età compresa tra 18 e 24 anni che hanno completato al massimo l’istruzione secondaria inferiore e non hanno intrapreso ulteriori percorsi di istruzione o formazione nelle quattro settimane precedenti l’indagine. A causa dei cambiamenti metodologici intervenuti nel periodo considerato (a partire dall’adozione dell’ISCED 2011), la serie storica non è perfettamente comparabile nel tempo; tuttavia, fornisce una panoramica delle tendenze di fondo del fenomeno nell’ultimo decennio.
FONTE: elaborazione Openpolis su dati Eurostat
(pubblicati: giovedì 11 Settembre 2025)
