Nel 2017 le perdite economiche ammontavano a quasi 28 miliardi di euro

Perdite economiche derivate da eventi ambientali pericolosi (2010-2020)

Tra 2010 e 2020 si sono registrati tre picchi: uno proprio nel 2010 con perdite pari a 16,95 miliardi di euro, uno nel 2013 (22,4) e un altro nel 2017 (27,87). Risulta però importante da evidenziare che questi danni economici sono causati da eventi diversi nel corso di questi tre anni. Nel 2010 e nel 2013 le perdite più ingenti sono legate a eventi idrologici (rispettivamente 11,01 e 11,31 miliardi di euro). Nel 2017 invece sono i fenomeni legati al clima quelli che influenzano di più: si parla di circa 16 miliardi di euro.

Il dato rappresenta le perdite economiche derivate da eventi ambientali pericolosi. La pericolosità è definita dall’Ippc come un evento oppure una serie di eventi che possono causare perdite in termini di vite umane, feriti o altri impatti sulla salute ma anche danni e perdite a infrastrutture, proprietà private, risorse ambientali ed economiche, proprietà ed ecosistemi.

Sono considerati tre tipi di eventi ambientali:

  • eventi meteorologici legati agli eventi atmosferici come le tempeste;
  • eventi idrologici connessi al ciclo dell’acqua, tra i quali rientrano ad esempio le inondazioni;
  • eventi climatici più correlati alle temperature come le ondate di calore.

Sono compresi tutti i 27 paesi membri dell’Unione europea.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat-Eea
(consultati: martedì 17 Gennaio 2023)

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