Le regioni commissariate per l’emergenza immigrazione e i soggetti attuatori

Le 16 regioni rispetto a cui il capo della protezione civile ha disposto poteri straordinari al commissario delegato Valenti e ad alcuni prefetti in qualità di soggetti attuatori

Nonostante in consiglio dei ministri sia stato deliberato lo “stato di emergenza su tutto il territorio nazionale per fronteggiare l’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti” l’ordinanza del capo della protezione civile con prime disposizioni urgenti in materia attribuisce al commissario delegato competenza solo 16 tra regioni e province autonome. I presidenti di Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Campania infatti hanno rifiutato di l’intesa con il governo che le ha dunque escluse dal provvedimento. Nelle altre regioni invece il prefetto del comune capoluogo è stato nominato soggetto attuatore, così come i prefetti dei territori più esposti allo sbarco di migranti.

Anche se l’asilo e l’immigrazione sono competenze esclusive dello stato, la protezione civile è una competenza condivisa con le regioni (art.117 cost.). Per questo il governo ha cercato l’accordo con i presidenti di regione. In effetti anche il codice della protezione civile prevede che le relative ordinanze siano emanate d’intesa con i presidenti delle regioni interessate (D.Lgs. 1/2018, art. 25). Ciò nonostante il presidente della regione Puglia Michele Emiliano ha sollevato dubbi sul fatto che il mancato accordo con le regioni rappresentasse un limite invalicabile per li governo.

FONTE: elaborazione openpolis su ordinanza del capo della protezione civile 16 aprile 2023
(pubblicati: mercoledì 19 Aprile 2023)

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