L’andamento delle procedure di infrazione a carico dell’Italia

Numero di infrazioni pendenti a carico dell'Italia

Se a inizio 2014 il dato superava le 100 unità, per la fine del governo Gentiloni (marzo 2018) i casi erano solamente 59. Si è trattato del valore più basso degli ultimi 6 anni. Molte cose sono però cambiate con l’avvio della XVIII legislatura, e la nascita del governo giallo-verde tra Movimento 5 stelle e Lega. Da quel momento il numero di infrazioni pendenti che riguardano il nostro paese è salito mese dopo mese. Nel giugno 2020 erano 92 casi che riguardano l’Italia, il valore più alto da quasi 5 anni (settembre 2015). Un nuovo picco c’è stato a febbraio di quest’anno quando le procedure a carico del nostro paese sono arrivate a 91. Ad oggi però la situazione è di nuovo migliorata con 85 procedure di infrazione ancora aperte.

Dati al 24 giugno 2020. Una procedura d’infrazione può essere avviata per tre diversi motivi: i) mancata comunicazione: quando lo stato membro non comunica in tempo alla commissione le misure scelte per implementare la direttiva; ii) mancata applicazione: quando la commissione europea valuta la legislazione dello stato membro non in linea con le indicazioni della legislazione europea; iii) sbagliata applicazione: quando la legge europea non viene applicata, o è applicata incorrettamente, dallo stato membro. Leggi che cosa son le infrazioni europee.

FONTE: dati ministero affari europei e commissione europea, elaborazione Edjnet/openpolis
(ultimo aggiornamento: giovedì 18 Febbraio 2021)

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