Il rispetto dell’equilibrio di genere nelle giunte comunali nel 2023

Nelle giunte comunali il genere meno rappresentato dovrebbe costituire almeno il 40%, ma questo limite non viene sempre rispettato

In 32 dei 107 comuni considerati la quota di donne in giunta supera il 40%. Tra questi 9 si trovano in una situazione di parità (50%) mentre in 4 giunte il numero di donne supera quello degli uomini. Si tratta di Pavia, Rovigo, Vibo Valentia (in cui sono presenti 5 donne e 4 uomini) e Modena (6 donne e 4 uomini). In altri 56 comuni invece il numero di donne in giunta arriva esattamente al 40% mentre in 7 la quota di donne risulta inferiore al 40% pur nel rispetto della norma, almeno stando alla giurisprudenza del consiglio di stato. Si tratta di di Campobasso, Trieste, Gorizia, Venezia, Oristano, Treviso e Verbania. Altri 12 comuni capoluogo in fine non rispettano il limite previsto dalla legge Delrio, ovvero: Catania (1 donna su 11), Agrigento (1 su 10), Enna (1 su 9), Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani (2 su 10), Bolzano (2 su 7), Caltanissetta, Ascoli Piceno, Barletta (3 su 9) e Palermo (4 su 12). Nella maggior parte dei casi si tratta di comuni appartenenti a regioni a statuto speciale, visto che in queste aree le regole previste dalla legge Delrio non sono necessariamente vincolanti.

In Italia i comuni capoluogo di provincia solo 109 (visto che nella provincia di Barletta Andria e Trani tutte e tre le città sono considerate capoluogo). Dato che il comune di Foggia risulta attualmente commissariato e il sindaco di Reggio Calabria è attualmente sospeso dall’incarico, i comuni considerati sono 107. Per “soglia Delrio” si intende la quota minima di rappresentanza di entrambi i generi in giunta come definita dalla legge 56/2014 e interpretata dalla giurisprudenza del consiglio di stato. Detta soglia tuttavia non è necessariamente vincolante per i comuni appartenenti a regioni a statuto speciale.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 22 Agosto 2023)

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