Bullismo più frequente al nord ed è subito più spesso da chi vive in zone con più disagio

Frequenza degli episodi di bullismo rispetto al luogo di residenza delle vittime (2014)

La famiglia di chi subisce bullismo, più spesso della media, vive in una zona disagiata. Il 10,5% di chi riceve questi soprusi vive in un quartiere molto disagiato, contro l’8% di chi vive in una zona con pochi o nessun disagio. Un aspetto che mette in luce l’emarginazione sociale provocata dal bullismo: esso va a colpire più spesso chi è meno incluso, creando attorno a lei o lui un clima di isolamento. Un isolamento che aggrava uno svantaggio pre-esistente, come una condizione familiare più vulnerabile.

Il disagio della zona in cui abita la famiglia è stato elaborato da Istat a partire da 4 temi “manutenzione e decoro urbano” (sporcizia nelle strade, scarsa illuminazione delle strade, cattive condizioni della pavimentazione stradale); “mobilità” (difficoltà di collegamento con mezzi pubblici, traffico, difficoltà di parcheggio); “inquinamento” (inquinamento dell’aria, rumore, odori sgradevoli); criminalità (rischio di criminalità). Le zone che presentano problemi rilevanti su più di un argomento sono definite “molto disagiate”, se i problemi rilevanti sono su un argomento si definisce la zona “con qualche disagio”.

Per “comuni medio/piccoli” si intendono quelli che hanno una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti. Nei “comuni grandi” sono compresi quelli con una popolazione pari o maggiore a 50.000 abitanti e i Comuni periferia dell’area metropolitana.

 

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 8 Giugno 2020)

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