Abruzzo, si spopolano le aree interne mentre sulla costa aumentano i residenti

Variazione percentuale della popolazione residente tra 1951 e 2020

Sono soprattutto le aree montane, e interne, della regione ad aver visto una maggiore contrazione degli abitanti.

Appartengono alle aree interne tutti i comuni dove lo spopolamento è stato più vistoso. Villa Santa Lucia degli Abruzzi, comune periferico della provincia aquilana, è passata da 1.251 residenti nel 1951 a 92 nel 2020 (-92,65%). E poi San Benedetto in Perillis (-87,53%), Montelapiano (-87,28%), Colledimacine (-86,2%), nonché altri 29 comuni con cali superiori all’80%.
I comuni polo, baricentrici in termini di servizi, hanno visto la propria popolazione aumentare del 47,2% dal 1951 a oggi. Una tendenza superiore a quella registrata a livello nazionale (+29,5% nello stesso periodo) e a cui non fanno eccezione i capoluoghi di province in spopolamento. L’Aquila ha aumentato i suoi abitanti del 26,94% rispetto al 1951. L’ultimo decennio, dopo la tragedia del sisma 2009, ne ha visto un progressivo ripopolamento. È infatti la città abruzzese che è cresciuta di più anche nell’ultimo decennio (+3,56% dal 2011).

I comuni in blu sono quelli dove la popolazione è diminuita: più è intenso il colore, maggiore la diminuzione. I comuni in rosso sono quelli dove la popolazione è aumentata: più è intenso il colore, maggiore la crescita dei residenti.

FONTE: elaborazione Abruzzo Openpolis su dati Istat
(consultati: lunedì 16 Gennaio 2023)

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