L’importanza dell’accountability per le Ong della cooperazione Open cooperazione

Offrire strumenti di trasparenza e accountability è importante per il mondo della cooperazione, in particolare nei momenti in cui la legittimità di queste organizzazioni viene messa in discussione.

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Trasparenza

Open Cooperazione è un sito che raccoglie i dati di oltre 200 Ong italiane. Al progetto collaborano il CipsiForumSad, e Concord Italia il network delle Ong per lo sviluppo e l’emergenza. Un progetto sviluppato per creare uno spazio di trasparenza dove ogni organizzazione aderente può inserire informazioni su: paesi e i settori di intervento, risorse economiche, risorse umane e certificazioni. Un modo per favorire un processo di accountability utile, oltre che alla singola organizzazione, all’intero sistema della cooperazione italiana.

Leggi il rapporto di Link 2007

D’altra parte la trasparenza non è solo una buona pratica per le Ong ma un giusto obbligo previsto per legge. In particolare dopo che, con la legge 125/2014, è stato riformato l’intero settore. Per ricevere contributi o vedersi assegnare progetti da parte dell’Agenzia per la cooperazione, ad esempio, le Organizzazioni della società civile (Osc – definizione ampia in cui rientrano anche le Ong della cooperazione) devono essere incluse in un apposito elenco. Ai fini dell’iscrizione è richiesto alle Osc di dimostrare competenze, esperienza acquisita nella cooperazione allo sviluppo, capacità, efficacia, comprovata esperienza in materia di emergenza umanitaria e trasparenza.

Tutte le Osc sono poi sottoposte a specifici obblighi rispetto alla pubblicazione del bilancio sociale, le certificazioni ISO9000 e le certificazioni esterne dei bilanci. Inoltre le attività delle Ong sono oggetto di valutazioni amministrative e qualitative da parte degli enti finanziatori come il ministero degli esteri o la commissione europea. Le Ong di cooperazione che hanno rapporti con le pubbliche amministrazioni, ad esempio, vengono sottoposte periodicamente a controlli audit esterni. Solitamente questi controlli avvengono prima e dopo i progetti finanziati, affinché sia verificato il corretto utilizzo delle risorse pubbliche.

La trasparenza è ancora più importante in un momento in cui la credibilità delle Ong viene spesso messa in discussione.

In ogni caso, indipendentemente dagli obblighi di legge, offrire un alto livello di trasparenza è un aspetto molto importante per organizzazioni le cui entrate derivano vuoi da fonti pubbliche vuoi da donazioni private. Quello dell’accountability è quindi un tema importante a priori. Tema che però rivela tutta la sua utilità in un periodo in cui la legittimità del lavoro svolto dalle Ong è da più parti messo in discussione. In momenti come questi diventa quindi ancora più evidente l’importanza di diffondere informazioni quali: il proprio bilancio, inclusi i principali donatori; i progetti sostenuti e i paesi in cui si opera; il numero di dipendenti e collaboratori assieme alle tipologie di contratti che li legano alla struttura; gli Obiettivi di sviluppo sostenibile di riferimento per ogni organizzazione.

I dati messi a disposizione sono dunque disponibili sia nel dettaglio, sulla scheda di ogni organizzazione, che in termini aggregati, in una serie di infografiche presenti sul sito grazie alle quali è possibile farsi un’idea generale su come funziona il mondo della cooperazione in Italia. Questi stessi dati sono inoltre rilasciati in formato opendata e sono quindi liberamente scaricabili e consultabili da chiunque voglia verificarli in autonomia.

Le risorse economiche

Un primo dato che emerge dalle elaborazioni presenti su Open cooperazione riguarda il bilancio economico delle organizzazioni aderenti, che segna un aumento del 28,3% tra il 2014 e il 2017.

I dati considerano il bilancio economico aggregato di tutte le Ong che hanno rilasciato i dati su Open cooperazione per tutti gli anni di riferimento (dal 2014 al 2017). Nella sezione del sito “Le risorse finanziarie della cooperazione 2017” sono invece considerati i bilanci aggregati di tutte le organizzazioni che hanno rilasciato dati per il 2017 ma non necessariamente per gli anni precedenti. Il dato complessivo risulta dunque più alto ed è pari a 906 milioni di euro. È inoltre da segnalare che non tutte le Ong aderenti hanno ancora inserito i propri dati, per cui i valori aggregati sono soggetti a cambiamenti.

FONTE: Open cooperazione
(ultimo aggiornamento: martedì 19 Marzo 2019)

È particolarmente importante rilevare che anche negli ultimi due anni abbiamo assistito a una crescita delle risorse (+10,4%). Questo nonostante il 2017 sia stato l'anno in cui è iniziata una forte campagna di delegittimazione nei confronti delle Ong, legata in particolare ai temi delle migrazioni e dell'accoglienza. I veri effetti di questa campagna saranno più evidenti nei bilanci del 2018, tuttavia al momento è importante rilevare che le entrate delle ong sono aumentate piuttosto che ridursi.

La cattiva pubblicità può avere effetti molto negativi sui bilanci delle Ong, visto che circa il 40% delle entrate derivano da fonti private, tra cui il 5X1000. Le 110 organizzazioni che hanno rilasciato i dati relativi al 2017 hanno raccolto attraverso il 5x1000 ben 26,6 milioni di euro. Si tratta di una cifra davvero notevole se si considera che i partiti, attraverso il 2x1000 hanno raccolto nello stesso anno circa 15,3 milioni.

1.159.351 il numero di donatori privati delle 110 organizzazioni che hanno rilasciato i dati per il 2017.

La capacità in particolare di alcune organizzazioni di raccogliere i contributi da parte dei singoli cittadini emerge con più chiarezza andando ad analizzare le singole schede delle maggiori organizzazioni. Se è vero infatti che il dato aggregato del 5x1000 riguarda 110 organizzazioni, guardando la scheda di Save the Children Italia (l'organizzazione con il più alto volume di entrate) emerge che questa ha raccolto da sola ben 4,9 milioni di euro grazie a 122mila persone che hanno deciso di devolvergli il proprio 5x1000.

Esplorare i dati

Oltre agli aspetti economici però è interessante esplorare i dati messi a disposizione anche su altri temi, come ad esempio le risorse umane. Nel 2017 erano 20.103 le persone impegnate nella cooperazione attraverso le Ong italiane. La loro retribuzione varia tra un massimo di 99mila euro l'anno a un minimo di 10mila, in un rapporto quindi di 1 a 10 tra la base e il vertice.

Il mondo della cooperazione non è fatto però solo di professionisti del settore ma anche di tanti volontari che contribuiscono in varie forme ai progetti di cooperazione. Nel 2017 sono stati oltre 84mila i volontari che hanno deciso di impegnarsi nei progetti delle 110 Ong analizzate. Alcune Osc fanno particolare affidamento sull'impiego di personale volontario, si tratta in particolare di organizzazioni come la Comunità di Sant'Egidio, Mani tese e Oxfam.

La maggior parte delle persone del settore, come è ovvio, svolge il proprio lavoro all'estero (86%) dove si occupa dei vari progetti di cooperazione. Le aree in cui sono presenti più Ong si concentrano nell'Africa sub sahariana in paesi come il Kenya o il Mozambico, e il Sud America, in particolare in Brasile. Nei vari paesi del mondo erano attivi nel 2017 21mila 405 progetti realizzati nel 63% dei casi attraverso dei partner e nel 37% in maniera diretta.

Ogni Ong tende a concentrarsi su alcuni settori di intervento, seguendo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che hanno scelto di perseguire. Il settore su cui le Ong italiane si concentrano più di frequente è quello dell'educazione in cui sono impegnate l'84% delle realtà analizzate, seguono il capacity building (73%) e la sanità (70%).

 

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