La spesa degli enti comunali per la pianificazione urbanistica e l’edilizia abitativa Bilanci dei comuni

Il diritto alla casa è un principio sancito da convenzioni internazionali e affermato dalla nostra costituzione. I comuni possono contribuire a tutelare questo diritto anche con gli strumenti di pianificazione territoriale.

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Gli investimenti per la pianificazione urbanistica e per il sostegno all’edilizia residenziale pubblica sono le spese che i comuni possono mettere a bilancio per la programmazione dell’assetto territoriale.

Sono le spese che i comuni italiani inseriscono nei bilanci con l’obiettivo di supportare l’attività e i servizi per la programmazione dell’assetto territoriale.

Quando si parla di politiche a favore delle fasce fragili della popolazione non si può fare a meno di pensare al diritto alla casa. Un principio affermato in primis dalla dichiarazione universale dei diritti umani, e ribadito dalla convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, oltre che dall’articolo 47 della costituzione italiana.

Tuttavia questo diritto dev’essere bilanciato con politiche pubbliche che guardano anche ad altri principi, come quello legato alla riqualificazione di aree già esistenti nell’ottica di un minore consumo di suolo e di una maggiore sostenibilità economica e ambientale.

In Italia, infatti, il consumo di suolo rappresenta una criticità, soprattutto nelle aree urbane.

I dati sono parte della relazione annuale di Istat sui permessi a costruire in Italia, pubblicata il 12 novembre 2020. Per abitazione si intende uno o più vani utili, destinati all’abitare. Per fabbricato si intende il fabbricato, o quella parte di fabbricato destinato esclusivamente o prevalentemente all’abitare. Per superficie utile abitabile, espressa nella mappa in metri quadri, si intende la superficie del pavimento dell’abitazione misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre, di eventuali scale interne, di logge e balconi.

FONTE: Istat - elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Nel 2019 in Italia sono stati edificati quasi 18mila fabbricati residenziali, per un totale di circa 55mila nuove abitazioni. Di queste, il 37,7% si trova nelle regioni Lombardia e Veneto. La prima ha visto nascere 11.869 abitazioni su nuove superfici abitabili pari a 1,01 milioni di metri quadri, la seconda ha registrato 8.919 nuove case per una superficie abitabile di 941mila mq.

In fondo alla classifica troviamo la Valle d’Aosta, con 166 nuove abitazioni, pari a quasi 13mila mq.

L'assetto del territorio e l'urbanistica sono materie che intrecciano le competenze di numerose istituzioni. Tra gli attori principali in questo settore vi sono i comuni, che tra le altre cose redigono i piani regolatori generali, strumenti di pianificazione fondamentali.

 

Le spese dei comuni per il settore

A livello comunale gli investimenti per lo sviluppo e la pianificazione territoriale trovano spazio nei bilanci comunali alla missione "Assetto del territorio ed edilizia abitativa", all'interno della quale vengono inserite le spese per le politiche abitative.

Questa missione è divisa in due voci. La prima si chiama "Urbanistica e assetto del territorio" e comprende le spese per attività e servizi inerenti la programmazione dell'assetto territoriale (piani regolatori, urbanistici, di zona) e dell'utilizzo dei terreni, oltre che dei regolamenti edilizi. In questa voce sono incluse le spese per la pianificazione di nuove zone di insediamento, per il miglioramento di strutture a beneficio della collettività, per la riqualificazione urbana e per la progettazione delle opere di urbanizzazione. Comprende inoltre tutte le spese per l'arredo urbano e per il miglioramento degli spazi pubblici esistenti, come le piazze o le aree pedonali.

La seconda voce nei bilanci prende il nome di "Edilizia residenziale pubblica e locale, e piani di edilizia economico-popolare". Comprende tutto ciò che riguarda l'attività e i servizi finalizzati allo sviluppo delle abitazioni, compresi gli interventi di edilizia pubblica abitativa e di edilizia economico-popolare sovvenzionata, agevolata o convenzionata. Qui le amministrazioni possono inserire anche gli importi relativi all'acquisizione di terreni per la costruzione di abitazioni e per l'acquisto (o ristrutturazione) di unità abitative destinate ad alloggio pubblico.

Questa voce non include, invece, le indennità o sovvenzioni alle famiglie per il sostegno alle spese per gli alloggi, rientranti negli "interventi per le famiglie".

FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Tra le città con più di 200mila abitanti, Milano è quella ad investire di più sulla pianificazione urbanistica e l'edilizia abitativa: 93,85 euro pro capite. Dietro il capoluogo lombardo troviamo Firenze (77,47), Venezia (63,92) e Bari, prima città del sud (60,75). In fondo alla classifica dei grandi comuni Trieste con 10,26 euro pro capite.

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano per ogni comune italiano la spesa totale e la spesa pro capite destinata all’assetto del territorio e all’edilizia abitativa. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Non sono disponibili i dati di alcuni comuni perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Se consideriamo tutti i comuni italiani notiamo che tre dei quattro comuni in cima alla classifica - Calascio, Rocca di Cambio e Ofena, tutti in provincia dell'Aquila - rientrano nel "cratere sismico 2009", ovvero nei territori colpiti dal terremoto del 2009.

È probabile che le amministrazioni di questi comuni abbiano inserito in questa voce di bilancio importi derivanti da fondi di provenienza statale che hanno a che fare con la ricostruzione post-sisma del patrimonio abitativo.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2016-2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Tornando alle città con più di 200mila abitanti, il comune di Milano ha incrementato tra il 2016 e il 2019 la spesa per l'urbanistica e l'edilizia del 7,40%, anche se l'anno in cui ha investito di più nel periodo considerato è il 2017 (110,62 euro pro capite).

Nei quattro anni è simile l'aumento della spesa a Firenze (+6,5%), diminuisce a Venezia (-19%), mentre sono vistosi i maggiori investimenti di Napoli (+26,6%) e soprattutto Bari, che passa da 41,23 a 60,75 euro pro capite, con un aumento del 47,3% in quattro anni.

Analizziamo la situazione nell'area metropolitana del capoluogo pugliese.

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Il dato non è disponibile per i comuni segnati in grigio.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Tra i 41 comuni dell'area metropolitana di Bari, Poggiorsini è il primo per investimenti in assetto del territorio ed edilizia abitativa: 240,89 euro pro capite, seguito da Molfetta (145,83), Castellana Grotte (101,33), Mola di Bari (84,52) e Bari (60,75). Nella città metropolitana la media per comune è 32,62 euro pro capite.

È interessante il confronto tra la spesa dei comuni e il loro grado di urbanizzazione. Una classificazione utilizzata da Istat che permette di dividere i comuni italiani in 3 categorie, in base alla densità della popolazione: elevata urbanizzazione (le grandi città e le aree più urbanizzate), media (i centri medi e le aree suburbane) e bassa (le aree rurali).

Nella città metropolitana di Bari 7 comuni hanno una bassa urbanizzazione. Di questi 4 spendono più della media dell'area, tra cui la stessa Poggiorsini, prima assoluta per spesa.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto credit: Bertrand Gabioud - licenza

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