In più di metà dei comuni italiani non sono assunti giovani Bilanci dei comuni

Nella pubblica amministrazione la fascia di popolazione più impiegata è quella compresa tra i 50 e i 59 anni. I giovani sono poco assunti anche nei comuni. Rappresentano la metà del personale in solo 31 amministrazioni su circa 8mila.

|

Metà degli oltre 8mila comuni italiani non rilevano tra i propri lavoratori persone con età inferiore a 35 anni e poco più dell’1% di chi lavora negli enti locali ha meno di 30 anni. È un quadro emblematico quello emerso dalla nostra indagine sull’età degli assunti nelle amministrazioni italiane.

L’inclusione di giovani nella pubblica amministrazione contribuisce al rinnovamento del sistema e all’integrazione di nuove competenze. Si tratta di aspetti importanti che rientrano anche all’interno del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Sono previsti investimenti che spingono molto per l’innovazione del sistema della pubblica amministrazione in termini di digitalizzazione ma anche di competenze.

In questo scenario, i giovani sono considerati come una risorsa tanto da rappresentare una priorità trasversale per il piano. Al momento però la presenza giovanile all’interno delle amministrazioni pubbliche risulta piuttosto ridotta.

I giovani nella pubblica amministrazione

Il rinnovamento del personale pubblico è un tema che è stato trattato in numerose sedi. Per esempio, recentemente il ministro per la pubblica amministrazione Zangrillo ha discusso sulla complessità che sta attraversando il settore che, a causa del blocco delle assunzioni che continua da oltre dieci anni, risulta essere fortemente sottodimensionato.

Questo ha portato alla creazione di posizioni temporanee con contratti a tempo determinato, posizioni precarie e quindi non particolarmente attraenti per i lavoratori che hanno ostacolato anche alcune dinamiche come l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei comparti. Queste dinamiche hanno un impatto anche sui più giovani.

Secondo OpenBDAP, i lavoratori nel settore pubblico con meno di 30 anni sono circa il 4,7% del totale mentre quelli tra i 30 e i 39 solo il 13,3%. Pur trattandosi di dati risalenti al 2020, per via del blocco delle assunzioni rappresentano una fotografia molto attuale. La fascia con più assunti è quella tra i 50 e i 59 anni, che compongono poco meno del 40% dei lavoratori nella pubblica amministrazione. Sono dinamiche che si possono rivedere anche all’interno degli enti locali, ovvero chi lavora nelle province e nei comuni.

Il dato rappresenta la percentuale di under 30 assunti negli enti locali italiani (province e comuni).

FONTE: elaborazione openpolis su dati OpenBDAP
(consultati: lunedì 11 Settembre 2023)

Anche per quel che riguarda gli enti locali, le persone tra i 50 e i 59 anni rappresentano il gruppo di occupati maggiore. Sono all’incirca 162mila e compongono la metà dei lavoratori. Seguono i lavoratori con età comprese tra i 40 e i 49 (circa 87mila, il 24%) e chi supera i 60 (78mila, 22%). Valori minori invece per i più giovani.

Negli enti locali un lavoratore su 100 ha meno di 30 anni.

Sono 29mila quelli che ricadono nella fascia 30-39 e sono l’8% degli occupati. Ancora più basso il dato per chi non ha raggiunto i 30 anni: 4.655 lavoratori che compongono poco più dell’1% degli impiegati nel settore.

Focalizzandosi sui comuni, Istat ha rilevato che nel 2020 sono 346.762 gli impiegati nel comparto, circa il 10,2% del personale dipendente della pubblica amministrazione. In 31 amministrazioni su quasi ottomila, il personale che ha meno di 35 anni compone il 50% della forza lavoro, nei restanti riporta un valore inferiore.

4.384 i comuni italiani in cui non risultano assunti giovani.

Nei capoluoghi italiani, quello con più giovani assunti è Cuneo (11% del personale), a cui seguono Sondrio e Catanzaro, entrambi al 10%. Questi sono gli unici capoluoghi in cui l’incidenza è superiore al 10%. Sono invece 16 quelli in cui il valore è fermo allo 0%: Rieti, Caserta, Salerno, Foggia, Andria, Brindisi, Cosenza, Reggio di Calabria, Trapani, Palermo, Messina, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Siracusa e Nuoro. Tranne Rieti, sono tutti comuni del mezzogiorno.

Il dato rappresenta la percentuale di under 35 tra il personale del comune. Si considerano assunzioni a tempo indeterminato (compresi i dirigenti) e anche alcune particolari figure professionali che hanno rapporti di lavoro non a tempo indeterminato, come i supplenti della scuola e degli istituti di alta formazione artistica e musicale, che non rientrano nelle categorie contrattuali del pubblico impiego (ad esempio, direttori generali e contrattisti).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(consultati: lunedì 11 Settembre 2023)

Risulta evidente dalla mappa che alcune aree del mezzogiorno impiegano di meno i giovani nella pubblica amministrazione. Una di queste è la Sicilia, dove in 351 comuni su 390 non risulta assunto personale under 35.

Sono 21 i comuni italiani in cui tutti i lavoratori hanno meno di 35 anni: Cintano, San Ponso e Varisella (Torino), Olcenego, Rassa e Rimella (Vercelli), Caprauna e Niella Belbo (Cuneo), Celle Enomondo e Cerreto d’Asti (Asti), Cavature e Guazzora (Alessandria), Olivetta San Michele (Imperia), Duno (Varese), Trezzone (Como), Ornica (Bergamo), Palmiano (Ascoli Piceno), Ateleta e Collepietro (L’Aquila), Villafonsina (Chieti) e Parlasco (Lecco). Si trovano principalmente nel nord del paese.

Foto: SnapwireSnapslicenza

PROSSIMO POST