Il Pnrr e i ritardi dei progetti Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai a “Abbiamo speso meno fondi Pnrr del previsto“.

15 miliardi €

la stima delle risorse del Pnrr che saranno effettivamente spese dal nostro paese nel 2022. Nella Nadef si stima che dei circa 191,5 miliardi di euro che l’Ue ha assegnato al nostro paese, soltanto 20,5 circa saranno spesi entro la fine dell’anno in corso. Considerando l’intero percorso del Pnrr sin qui (quindi anche con i dati relativi al 2021) la spesa complessiva avrebbe dovuto ammontare a 33,7 miliardi di euro circa. Con riferimento specifico al 2022 invece, possiamo osservare che il Def prevedeva una spesa totale di circa 29,4 miliardi di euro, 14,4 in più rispetto a quelli riportati nella Nadef (15 miliardi). Vai al grafico.

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i motivi principali che hanno portato a questi ritardi. Il fatto che molti soldi non sono ancora stati spesi, significa che molti cantieri ancora non sono stati avviati. Per recuperare il tempo perso il nostro paese dovrà quindi spendere molti più soldi nei prossimi anni. Secondo la Nadef ritardi sono dovuti in parte all’impennata dei costi delle opere pubbliche. Ma in parte anche alle difficoltà nel portare a compimento le complesse procedure richieste dal Pnrr. Anche per questo motivo è fondamentale un monitoraggio puntuale e costantemente aggiornato sullo stato di avanzamento di bandi e progetti. Cosa che tuttavia a oggi non è ancora a regime. Vai all’articolo.

3.800

le assunzioni previste per supportare le amministrazioni, specie quelle del meridione, nell’attuazione del Pnrr. Tra queste, il reclutamento di 1.000 esperti a supporto degli enti locali e 2.800 assunzioni per rafforzare le pubbliche amministrazioni del sud. Anche in questo caso però si rilevano delle criticità. Per quanto riguarda i 1.000 esperti, il numero di assunti è talmente limitato (si parla di alcune decine per ogni regione) che appare difficile riuscire a soddisfare tutte le richieste. Nel secondo caso invece si sono registrate diverse mancate accettazioni della proposta di assunzione. Il motivo è probabilmente da individuare nel fatto che tali posizioni sono state giudicate non appetibili, perché a tempo determinato e mal retribuite. Vai all’articolo.

12 miliardi €

le risorse stanziate dal governo per non bloccare i progetti del Pnrr. Per far fronte all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, il governo ha istituito (o aumentato la dotazione) 6 fondi a supporto delle amministrazioni coinvolte nella realizzazione del progetti del Pnrr. Complessivamente le risorse stanziate ammontano a circa 12,4 miliardi di euro fino al 2026. L’intervento più consistente è quello legato al fondo per l’avvio delle opere indifferibili che ammonta complessivamente a 8,8 miliardi. Vai al grafico.

73.000

i progetti caricati sulla piattaforma Regis per un valore complessivo di circa 65 miliardi. Questi dati sono inseriti all’interno della seconda relazione per il parlamento sull’attuazione del Pnrr. Tuttavia ad oggi non è possibile verificarli perché i dati della piattaforma non sono accessibili. Il governo afferma che la diffusione di questi dati dipenderà dalla velocità con cui i diversi soggetti attuatori invieranno le informazioni richieste. Vai all’articolo.

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