Il nostro diritto digitale alla città, un nuovo incontro a Torino

Al linux day 2017 presentiamo “Il nostro diritto digitale alla città” un’occasione per discutere e sfatare alcuni miti sull’utilizzo e la fruizione dei dati.

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LinuxDay2017
Torino 28 Ottobre 2017

Progettare le città in base ai cittadini che le vivono, usando per esempio i dati che loro stessi producono ogni giorno, spesso senza saperlo e perdendone subito il controllo. Se ne parla sabato 28 in occasione del linux day.

Perché i dati tendono a essere percepiti come oggettivi a prescindere? E perché invece non sono che una delle possibili versioni della realtà? Cosa vuol dire che le mappe sono sempre politiche? Sono alcuni degli spunti di riflessione a partire da Il nostro diritto digitale alla città, raccolta di saggi edita in originale da Meatspacepress e tradotto in italiano da openpolis con lo scopo di avviare anche nel nostro paese riflessioni e discussioni sulla cittadinanza digitale.

L’intenzione è quella di creare occasioni di scambio di idee su come rimettere i cittadini al centro delle trasformazioni digitali in corso. Come renderli cioè partecipi del cambiamento invece che produttori passivi di dati usati solo a livello commerciale. In modo che siano le persone che ci vivono a progettare la città, servendosi dei dati che loro stessi contribuiscono a creare, spesso senza saperlo e perdendone del tutto il controllo.

Quello che facciamo ogni giorno con i nostri smartphone serve a raccogliere delle grandi quantità di informazioni su di noi: abitudini e gusti vengono tracciati e rimangono immagazzinati. Sapere come questo avviene, con quali conseguenze è il punto di partenza per usarli anche in altri modi. Perché infatti non immaginare di dargli un valore comune una volta che quei dati vengano opportunamente resi anonimi? Perché non pensare a come ricavare valore pubblico dalle informazioni che tutti noi condividiamo e che però per il momento rimangono mera proprietà di poche grandi aziende?

La raccolta di saggi si può scaricare gratuitamente, oppure se ne può richiedere la versione cartacea al costo di 5 euro.

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