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Dichiarazione di Anna FINOCCHIARO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Accolte le proposte Pd ma il ddl intercettazioni non lo voteremo mai» - INTERVISTA

  • (23 luglio 2010) - fonte: l'Unità - Maria Zegarelli - inserita il 23 luglio 2010 da 14114

    "Legge inutile per il premier? Al contrario, a lui interessa colpire le indagini"

    Resta chiaro che noi questa legge così come è non la voteremo mai». Anna Finocchiaro, capogruppo Pd al Senato, mentre parla ha davanti a sé la sua dichiarazione di voto a Palazzo Madama durante le battute finali sul ddl intercettazioni. Ieri il Pd in commissione giustizia ha votato un emendamento con il governo e l`Udc, contraria l`Idv.

    Ieri la Commissione ha detto sì anche per i reati spia e per le cimici in auto e negli uffici. Un ulteriore passo avanti. Gli ex An si aggiudicano il merito...

    «Rileggevo la dichiarazione di voto che ho fatto a nome del mio gruppo quando venne posta la fiducia sul testo, nel passaggio in cui illustravo la legge che avremmo voluto noi. Oggi constato che stanno approvando emendamenti che ricalcano la nostra proposta. Sono io a rivendicare il ruolo che abbiamo avuto in questa vicenda, che è andata avanti per ben due anni, e non capisco a questo punto la logica di Di Pietro secondo il quale il testo è meglio che resti così come è. Mi sembra un atteggiamento irresponsabile».

    Va letto in questo senso il voto del Pd in commissione Giustizia ieri?

    «Assolutamente. È una posizione giusta e responsabile e se c`è qualcuno che ritiene di non dover avere un atteggiamento di responsabilità votando no deve sapere che rischia la complicità con Berlusconi che non avrebbe modificato di una virgola il testo. Vorrei ricordare che al Senato il ddl è stato blindato per non dare spazio alle critiche interne».

    Le modifiche apportate sono un passo avanti, ma restano le limitazioni alle indagini. Quindi il giudizio del pd?

    «Noi non voteremo quel testo perché ci sono delle parti assolutamente inaccettabili per tutte le difficoltà e gli intralci che vengono messi all`esercizio e all`uso delle intercettazioni telefoniche.
    Stiamo parlando di quelle norme che vanno dal trasferimento del processo se il magistrato fa una qualunque dichiarazione sulle indagini di cui è titolare al fatto che l`autorizzazione alle intercettazioni deve essere chiesta da un giudice collegiale. A questo si aggiungono le tante limitazioni che si mettono all`azione dei magistrati proprio sull`utilizzo di uno strumento fondamentale come le intercettazioni».

    Su queste norme quanti margini di intervento ci sono?

    «Pochissimi, dal momento che c`è stata una doppia lettura di Camera e Senato, motivo per cui il Parlamento non può reintervenire. Proprio per questo dico a Di Pietro che se ci sono parti che aprono un varco per affermare finalmente la libertà di informazione, non solo noi votiamo a favore, ma rivendichiamo il fatto che questo risultato è frutto di una dura battaglia parlamentare e nel paese. Aggiungo anche che aver votato sì a queste aperture non si traduce in un sì al testo finale perché temo che la parte che riguarda l`uso nel processo nelle intercettazioni resterà tale».

    Berlusconi ha detto nei giorni scorsi che una legge così è inutile.

    «Non credo, penso invece, che la parte che gli interessa di più sia quella che taglia le unghie ai magistrati e alla possibilità di fare investigazione».

    L`apertura sulla libertà di stampa, ma non sul nodo delle indagini, è stato solo un modo per cercare di superare le "criticità" osservate dal Colle e far passare il resto?

    «È possibile, d`altronde era stretto da un`opposizione che non gli ha dato tregua, dal Colle, dalla Federazione della Stampa... È chiaro che il premier ha ceduto sul punto che per lui è meno costoso perché la parte a cui tiene di più è come limitare l`azione investigativa della magistratura».

    Frattini dice che si deve arrivare al voto prima della pausa estiva. È credibile?

    «Non c`è tutta questa fretta, capisco che questa vicenda mette in chiaro una spaccatura molto profonda dentro la maggioranza, vogliono archiviare il capitolo ma qui non c`è niente da archiviare. Adesso si inizia a ragionare su come restituire ai magistrati la libertà e il dovere di indagare».

    Bocchino prevede la necessità di un decreto dopo la legge perché ci sarà un blocco dei collegi dei giudici. Che senso ha?

    «Ma ci rendiamo conto della follia che rappresenta la norma del giudice collegiale? Tra l`altro mi chiedo come può essere garantita la riservatezza del segreto d`ufficio con tutti questi faldoni che vanno avanti e indietro per i Tribunali. E' pura follia...»

    In buona sostanza queste aperture altro non sarebbero che uno specchietto per le allodole?

    «Esatto. Anche se in questo caso lo specchietto per le allodole ha un suo contenuto perché apre un varco a ripristino della libertà di informazione e a questo voto sì. Ma non si aspettino un sì per il resto».

    Lei rivendica il ruolo del Pd eppure i commentatori politici vi definiscono a dir poco silenti. Faccio a lei la stessa domanda che abbiamo fatto ad Orlando qualche giorno fa: sicuri che sono critiche esagerate?

    «Comincio a pensare che l`opposizone che "passa" è quella di Di Pietro che pur di fare il "descamisado" preferisca che tutto resti come è. Nella mia cultura politica l`opposizione è responsabile nei confronti del Paese, tutto, non soltanto dei propri elettori e quando lavora in Parlamento e fuori non lo fa per avere un punto in più di gradimento ma per evitare i guasti profondi che le politiche liberticide del governo Berlusconi hanno finora prodotto.»

    Fonte: l'Unità - Maria Zegarelli | vai alla pagina

    Argomenti: di pietro, magistratura, pd, Libertà di stampa, ddl intercettazioni , libertà di informazione | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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