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Dichiarazione di Luigi de MAGISTRIS

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: ALDE) 


 

Borsellino a chi lo merita.

  • (19 luglio 2010) - fonte: micromega-online - inserita il 20 luglio 2010 da 31

    Ricordare Paolo Borsellino in questi giorni di cronaca politico-giudiziaria desta amarezza perché la luminosità della sua esperienza contrasta col buio di un presente che vede montare nelle istituzioni una questione morale profonda. Fa male ricordare il sacrificio per la legalità di Borsellino mentre il Paese è costretto ad aprire gli occhi su una melma di collusione fra politica e magistratura che aspirava a controllare la vita pubblica e istituzionale, riconsegnandolo alla coscienza drammatica che una democrazia non è mai completamente vaccinata dalla patologia della devianza eversiva.

    La magistratura dei Miller, Marra, Lombardi e la politica dei Verdini, Cosentino, Caliendo ci costringono a ratificare che la P2 di Gelli non è mai morta e che questo virus infame della massoneria deviata, in concorso con pezzi insani delle istituzioni e con le mafie, è sempre pronto ad aggredire l’equilibrio costituzionale che a tanti di noi sta a cuore. Insomma quel puzzo del compromesso morale, che Borsellino ci esortava a scacciare, ancora si respira pesantemente nel nostro Paese.

    Ma se fa male e desta amarezza ricordare Borsellino oggi, in questi giorni tristi per la democrazia e la legalità, allo stesso tempo il ricordo del suo sacrificio appare ancor più importante e imprescindibile perché rinnova l’attualità del suo insegnamento e ci rinnova nella missione di esserne eredi e realizzatori.

    Senza retorica ipocrita – che pure trionfa da parte della politica in occasione degli anniversari delle stragi di mafia del ’90-, l’anniversario di via D’Amelio può essere, per la società civile e la politica sana, un’opportunità per riconfermare l’impegno nel contrasto alle mafie e nella ricerca della verità su quella stagione oscura.

    Soprattutto alla luce delle inchieste della magistratura toscana e siciliana che stanno cercando di far luce in merito al rapporto torbido realizzatosi in quel periodo fra Stato e cosa nostra, nel tentativo di chiarire perché Borsellino e Falcone furono trucidati e in particolare nell’interesse di chi. Soprattutto alla luce del tabù crollato recentemente, cioè quello riguardante la cosiddetta trattativa: oggi parola che può esser pronunciata nel dibattito pubblico senza dover esser tacciati di fantasia malata e malato complottismo (come pure accaduto, fino a ieri, a molti di noi).

    E nonostante la violenza con cui parte della politica e delle istituzioni si accaniscono a delegittimare e contrastare questa ricerca della verità, aggredendo magistrati coraggiosi che in Toscana e in Sicilia cercano di sapere e di capire cosa successe nel Paese durante la fase dello stragismo, non accontentandosi di una verità parziale, cioè che la morte di Falcone e Borsellino sia stata solo una vendetta della mafia nei confronti di un pool di magistrati coraggiosi che le avevano assestato un colpo tanto pesante quanto, purtroppo, non definitivo.

    Perché oggi si può dire, grazie anche alle nuove collaborazioni giudiziarie, che Borsellino fu trucidato perché di quella trattativa vergognosa era venuto a conoscenza e l’aveva scoraggiata. Perché oggi si può dire che quella trattativa chiama in causa non solo i Riina e i Provenzano o i Graviano, ma richiede spiegazioni anche a personaggi come Mori, De Donno, Ayala, Mancino, Martelli, Violante, Berlusconi, Dell’Utri e l’elenco sarebbe infinito.

    Dopo 18 anni dalla strage di via D’Amelio sono emersi fatti, tutti da verificare dal punto di vista giudiziario, che comunque assumono tinte agghiaccianti per il ruolo giocato dallo Stato, o meglio da pezzi deviati di esso. Il merito di questa ricerca è della magistratura e delle forze dell’ordine ma soprattutto di quei familiari delle vittime che con ostinazione hanno continuano ad invocare la verità, accompagnati spesso dal solo sostegno della società civile di fronte al muro di gomma istituzionale.

    Poche ore fa ricordando Borsellino, il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, ha detto: "Bisogna fare memoria insieme, ma è importante anche scegliere i compagni di memoria, perchè non tutti hanno il diritto di ricordare Borsellino. Non tutti sono suoi discepoli o alleati. In molti lo hanno ostacolato e tradito. Questi ultimi non hanno nessun diritto per ricordarlo".

    Sicuramente non ne hanno quanti allora, dentro la magistratura e i palazzi della politica, di fatto lo hanno isolato in quanto scomodo perché contrario alla trattativa, ma altrettanto privi di diritto a pronunciare il suo nome, in queste ore del ricordo, sono quanti approvano leggi come il ddl intercettazioni e la norma con cui si consente la vendita all’asta dei beni confiscati; quanti propongono la revisione della legge sui pentiti o negano punitivamente la protezione al collaboratore Spatuzza, grazie al quale si sono aperti scenari importanti che chiamano in causa Berlusconi e Dell’Utri; quanti affermano che nel paese non c’è una questione morale che inghiotte il governo e coinvolge parte del mondo giudiziario e siedono in Parlamento dopo condanne per concorso in associazione mafiosa; quanti attaccano Saviano accusandolo di denigrare l’Italia all’estero oppure aggrediscono la magistratura con il j’accuse del toghe rosse perché si sentono al di sopra della legge a cui dovrebbero dar conto del loro passato e presente politico.

    Lasciamo Borsellino al Paese sano e ai giovani, alla società civile e ai familiari, affidiamo a loro il suo ricordo e la staffetta del suo sogno. Sono gli unici legittimati a farlo, sono gli unici che lui vorrebbe per essere ricordato. Come uomo vivo e non come martire ideale, come maliziosamente spesso viene commemorato per svuotare d’attualità la dignità e la forza del suo messaggio e della sua vita.

    Fonte: micromega-online | vai alla pagina

    Argomenti: stragi, servizi segreti, magistratura, borsellino, P2, dignità, mafia giustizia, ddl intercettazioni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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