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Dichiarazione di Pierangelo Pettenò

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea) 


 

Rifondazione in Veneto. «È veramente paradossale che in nome dell’unità si voglia dividere»

  • (26 gennaio 2009) - fonte: Il Gazzettino - Giuseppe Tedesco - inserita il 26 gennaio 2009 da 31

    Mestre - Nessun terremoto in Veneto all’interno di Rifondazione comunista all’indomani della scissione di Chianciano. Lo dicono le cifre, in quanto al congresso regionale del partito svoltosi domenica 18 a Mestre la mozione Vendola ha preso il 19 per cento dei voti ed è entrata, seppure come minoranza, anche negli organismi regionali. Lo ribadiscono le stime che solo una metà di quanti hanno votato la mozione Vendola dovrebbero ora seguire l’ex governatore della Puglia nell’avventura di "Rifondazione per la sinistra" e quindi la perdita secca della base si ridurrà a un 10 per cento. Lo testimoniano i nomi eccellenti, per la verità pochi, di quanti si accingono a lasciare il partito.
    Partiamo da questi ultimi. Le defezioni sembrano concentrarsi nelle province di Venezia e Treviso mentre nelle altre cinque la scissione dovrebbe passare in maniera assolutamente indolore. Hanno già annunciato la loro fedeltà a Vendola i due assessori provinciali di Venezia, Alessandro Sabiucciu, che è anche segretario di federazione a Treviso, e Rita Zanutel che è anche vicesindaco di San Stino di Livenza; il consigliere provinciale di Venezia ed ex segretario di federazione Roberto Del Bello, salito alla ribalta della cronaca una prima volta negli anni ’80 quando fu arrestato nell’ambito dell'inchiesta sulle Brigate rosse e poi condannato a quattro anni e mezzo di carcere per banda armata e una seconda alcuni anni addietro quando fu al centro di una rovente polemica tra centrodestra e sinistra quando, durante l’ultimo governo Prodi, lavorò al Viminale come segretario particolare del sottosegretario agli Interni Francesco Bonato anch’egli sul piede di partenza.
    Tra gli ex parlamentari restano invece il bellunese Gino Sperandio che dopo sette anni da segretario regionale del partito ha passato la mano due domeniche fa al veneziano Renato Cardazzo, dirigente del gruppo di Rc in Regione, la veronese Tiziana Valpiana e il veneziano Paolo Cacciari, già assessore comunale a Venezia nella giunta Costa. E nello "zoccolo duro" c’è naturalmente anche il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò.
    «La geografia regionale del nostro partito - conferma proprio Pettenò - esclude fuoriuscite a Verona, Padova, Vicenza, Rovigo e Belluno, che invece si concentrano tra il veneziano e il trevigiano».
    Non si temono dunque contraccolpi. «La cosa più singolare - è l’analisi politica di Pettenò - è che nel nome di un’unificazione della sinistra si faccia un’ennesima scissione che riduce ancor di più la massa critica delle esigue forze della sinistra. È veramente paradossale che in nome dell’unità si voglia dividere: è una decisione inspiegabile e immotivata».
    I vendoliani hanno fatto capire che cercheranno agganci con i Verdi e la Sinistra democratica, Rifondazione strizzerà magari l'occhio ai Comunisti italiani? «Cercheremo accordi con solo con i Comunisti italiani ma nella pratica del lavoro politico con tutta la sinistra. Pensiamo a un lavoro unitario sul territorio e nelle istituzioni guardando più ai contenuti che alle sigle, mentre mi pare che la logica dei fuoriusciti sia quella di traguardare più le scadenze elettorali con accordi di vertice». E in effetti le elezioni incalzano.
    «Alle Europee - prevede Pettenò - se mettono lo sbarramento al 4 per cento abbiamo più possibilità di superarlo noi assieme ai Comunisti italiani. Per le amministrative guarderemo i programmi e decideremo caso per caso». «Non c’è preoccupazione - conclude il consigliere regionale - c’è amarezza perchè dividersi in questo momento difficile vuol dire anteporre le proprie ambizioni a interessi più generali».

    Fonte: Il Gazzettino - Giuseppe Tedesco | vai alla pagina
    Argomenti: sinistra, elezioni europee, veneto, rifondazione comunista, Rifondazione, elezioni amministrative 2009, soglia di sbarramento, crisi politica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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