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Passante di Mestre. «Operazione di regime, non andrò all’inaugurazione» - INTERVISTA
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(05 febbraio 2009) - fonte: Il Gazzettino - Giorgio Gasco - inserita il 05 febbraio 2009 da 31
«Inaugurazione del Passante di Mestre? No, grazie». Andrea Martella, veneziano, ministro alle infrastrutture del "governo ombra" del Pd fa il gran rifiuto e rispedisce al mittente il «bel cartoncino d’invito» ricevuto da Palazzo Chigi.
Andrea Martella, decisione drastica. E pensare che l’anno scorso, alla carreggiata Dolo-Quarto d’Altino c’erano gli allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Enrico Letta e il viceministro ai Trasporti Cesare De Piccoli.
«Bene, ma domenica io non ci sarò...».
Decisione personale, o di partito?
«Ho informato Veltroni ed è d’accordo».
Addirittura.
«Anzi, riprenderà i motivi della mia assenza negli appuntamenti che ha in agenda per sabato e domenica. Non si può... viste le premesse, gli annunci e persino gli spot sulle televisioni locali non è difficile immaginare che sarà una vera e propria parata secondo la migliore tradizione della propaganda elettorale».
Il ministro ombra alle Infrastrutture assente, uno sgarbo istituzionale.
«Macché sgarbo. Dico che è un peccato che si sia voluto trasformare questa opera in una specie di opera di regime. Credo che sarebbe stato più giusto procedere con un profilo più basso...».
Parata o no, resta pur sempre un evento atteso da trent’anni da tutta l’Italia.
«Senta, il Passante è la dimostrazione che in un territorio delicato e complesso come quello veneto, veneziano in particolare, le grandi opere pubbliche si possono fare solamente con il consenso delle grandi forze politiche e delle diverse forze sociali ed economiche...».
Così pare sia stato fatto, oppure le risulta il contrario?
«Per carità. Ma voglio dire che mi pare improprio che solamente qualcuno si prenda tutti i meriti del successo, che Berlusconi venga all’inaugurazione, che non è l’unica e non sarà l’ultima, lo reputo sopra le righe».
Se ci fosse Prodi al governo, non avrebbe fatto lo stesso?
«Penso che avrebbe suddiviso i meriti...».
Il presidente Galan ha spesso elogiato chi dal centrosinistra, come Prodi, Paolo Costa e persino Di Pietro, non ha messo i bastoni tra le ruote, molti dalla vostra parte lo hanno fatto, e che anzi hanno spinto per arrivare a oggi.
«Tutto bene, ma sono certo che l’appuntamento diventerà propaganda elettorale con tanto di elicottero, tendone, spiedini, discorsi contro la sinistra e il centrosinistra. A dire il vero il Passante si poteva fare prima, ci sono stati tempi di realizzazione lunghi, costi elevati... non facciamo trionfalismo».
Quattro anni sono tanti per l’Italia?
«Se ne parla da da decenni».
Scusi Martella, il centrosinistra è sempre stato d’accordo sul Passante. Ora lei...
«Non contesto l’opera, la sua utilità: anche noi abbiamo lavorato per creare il consenso su una infrastruttura necessaria per la mobilità del Veneto e di questo in rapporto con l’Europa in una situazione economica come l’attuale per sostenere la competitività delle nostre aziende. Ma ci siano riconosciuti i nostri meriti, espressi con atti concreti».
Quali atti concreti targati centrosinistra?
«Partiamo dalla Provincia di Venezia: ha disegnato il tracciato, ha coordinato i comuni che inizialmente erano tutti contrari, ha costruito l’accordo con la Provincia di Treviso, ha lavorato insieme alla Regione per "inventare" le opere complementari, quelle di connessione tra il Passante e la viabilità locale».
E in Regione?
«Ugualmente, in Consiglio regionale abbiamo votato sì. E poi ricordo che dal ’96 al 2001, dal 2006 al 2008 quando eravamo al governo sono stati garantiti i finanziamenti necessari per sbloccare l’iter di approvazione; è stata confermata la nomina del Commissario straordinario; è stato dato il via libera alla società mista Anas-Regione per la gestione del Passante e alla scadenza delle concessioni austostradali primo nucleo dello scenario che deve portare alla semplificazione delle società di gestione con un unico soggetto che metta insieme le autostrade di Veneto, Friuli e anche Lombardia».
Il futuro, ma intanto il Passante apre.
«Ma ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere, motivo per cui sarebbe stato bene non esaltare così tanto l’inaugurazione».
Faccia l’elenco delle dolenti note.
«Per ora il Passante non ha caselli intermedi, quelli di Spinea e Martellago. Manca ancora il raccordo per l’uscita a Dolo. E non ultimo, ci vuole l’arretramento a Roncoduro della attuale barriera della A-4 a Villabona, come previsto per liberalizzare il tratto Mestre-Dolo...».
Quest’ultimo intervento, ha spiegato l’assessore Chisso, è vincolato alle preoccupazioni per eventuali code che impedirebbero agli automezzi di imboccare il Passante a Dolo e anche dal progetto per la Nuova Romea che dovrebbe prevedere l’innesto sulla A-4 proprio a Dolo.
«Ci vorranno almeno due anni, l’importante è che non si torni indietro nella scelta della librealizzazione. Poi ancora, vanno fatte tutte le opere complementari per le quali non sono ancora previsti tutti i finanziamenti...».
Basterà il Passante?
«Altra nota dolente. Bisogna prevedere i fondi, che per ora non ci sono, per l’alta velocità fino a Trieste progettando il tratto Mestre-Trieste in affiancamento all’autostrada A-4 in occasione della realizzazione della terza corsia».
L’assessore Chisso non ci sente: vuole l’alta velocità al servizio delle spiagge.
«La Provincia di Venezia la pensa diversamente».
Quindi domenica resterà a casa.
«Senza dubbio, auguro una buona festa a Galan e Berlusconi».
Fonte: Il Gazzettino - Giorgio Gasco | vai alla pagina » Segnala errori / abusi
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Inserito il 05 febbraio 2009 da 861
«...l’appuntamento diventerà propaganda elettorale con tanto di elicottero, tendone, spiedini, discorsi contro la sinistra e il centrosinistra». Senti chi parla. Il fighetto che si presentava alle feste dell'Unità solo per mangiare (gratis) dopo due parole di intervento da liceale ripetente.
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