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Dichiarazione di Giulio GUERRI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale La Spezia (SP) (Gruppo: Misto)
Giulio Guerri scrive a Veltroni: "La democrazia e lo Stalinismo"
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(10 settembre 2008) - fonte: www.cittadellaspezia.com - inserita il 11 settembre 2008 da 3238
Lettera aperta del consigliere comunale spezzino.
Caro Walter,
leggo con grande preoccupazione ed immedesimazione gli articoli-stampa che riferiscono della dura polemica fra te e importanti esponenti nazionali del Partito come Arturo Parisi. E’ ormai evidente che nel PD i problemi di democrazia, pluralismo e libertà ci sono e possono dare vita, nei rapporti centrali ma soprattutto nella periferia del Paese, a situazioni comportamentali molto simili allo stalinismo, come quella io pubblicamente ho subito e denunciato alla Spezia.
Sono Giulio Guerri, ho 27 anni e dal 2002 sono consigliere del Comune della Spezia. Alle scorse elezioni amministrative del maggio 2007, al termine dei cinque anni di mandato del sindaco Giorgio Pagano, sono stato ricandidato dal mio partito di allora (i DS) nella lista dell’Ulivo, riportando un numero straordinario di consensi, tanto da essere in assoluto il secondo degli eletti in città (il primo dei DS pur non essendo Capolista).
In questi mesi ho partecipato attivamente alla costruzione del Partito Democratico nella mia città, divenendo – fra le altre cose – il coordinatore del Circolo Chiappa-Rebocco-Strà, il più grande per estensione territoriale della nostra Provincia. Alle “primarie fondative” il 50% degli elettori mi ha assegnato la propria fiducia.
Credo di poter affermare che questi risultati costituiscono il premio dato dai cittadini al mio lavoro, che si è espresso in un’attività politica ispirata dall’impegno, dal rigore, dalla passione e dalla tenacia nel perseguire gli obiettivi di dare rappresentatività alla base e di cercare di risolvere i problemi della collettività.
Purtroppo, il Partito Democratico alla Spezia vive questa cosa non come una ricchezza ed un valore aggiunto, ma un grave problema da risolvere con mezzi pesanti.
Le preferenze da me raggiunte, il fatto di non essere appiattito sulle nomenclature locali che comandano il partito, il fatto di non essere suddito della Giunta Comunale ma un collaboratore che cerca di contribuire in termini di costruttività e di apertura alle istanze dei cittadini, sono vissute, nella cerchia ristretta dell’apparato di partito, come colpe da farmi pagare e per le quali è in atto contro di me una guerra, ora strisciante ora palese, mirata a ferirmi con ritorsioni personali, talvolta anche gravi.
Da ultimo una lettera del mio capogruppo in Comune, pretestuosamente finalizzata a censurarmi ed intimidirmi, a cui ha fatto seguito una mia replica, assolutamente trascurata anche dal coordinatore provinciale.
Per questo, ho trascorso le ultime settimane a riflettere, a ragionare sul cattivo funzionamento di un partito che sul piano nazionale non dà segnali incoraggianti e che da noi, a livello locale, agisce come una mera macchina oligarchica, che si mette in moto per organigrammi, nomine, rimpasti e assetti di poltrone, che sembrerebbe applicare la meritocrazia alla rovescia, che sembrerebbe puntare a premiare gli allineati e ad eliminare chi si dà da fare nel nome della collettività.
Ho così deciso, in questi giorni, di abbandonare per dissenso il Gruppo Consiliare in Comune, passando al Gruppo Misto, rimanendo però nel partito, deciso a portare avanti le ragioni del mio impegno politico.
Questa mia decisione ha scatenato una nuova ondata vendicativa, che ha fatto emergere un qualcosa di veramente molto simile allo Stalinismo.
Al mio segnale di malessere politico si è risposto con la calunnia, con le offese personali e con il tentativo di cancellarmi dal territorio, provando a dichiararmi automaticamente decaduto dal partito, minacciando l’immediato commissariamento del Circolo di cui sono coordinatore. Anziché aprire un ragionamento per comprendere le cause del mio disagio si è avviata un’azione simile all’epurazione dall’alto.
Ti scrivo perché come tu ben sai, tra le principali qualità su cui si misura un leader, c’è la capacità di saper scegliere i propri collaboratori. Credo che su questo una seria riflessione ti sia necessaria, perché altrimenti rischi che su di te ricada l’intera responsabilità di una gestione nazionale fallimentare.
Scusami se mi rivolgo direttamente a te, ma ritengo assolutamente doverosa e necessaria una rapida inversione di rotta. Attendo fiducioso tue azioni volte a riportare democrazia e meritocrazia all’interno del Partito.
Giulio Guerri
Fonte: www.cittadellaspezia.com | vai alla pagina » Segnala errori / abusi
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Inserito il 12 settembre 2008 da 31
Se questa lettera viene letta da Veltroni, meglio. A lui è indirizzata. Ma parla di tutto il partito di cui è leader. E ci sono scritte cose molto gravi. Più volte è richiamata la democrazia e la meritocrazia all'interno di questa organizzazione partitica. Quindi, anche militanti, iscritti o simpatizzanti, farebbero bene a leggersela.
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