Pianificazione urbana e edilizia pubblica nelle città italiane Bilanci dei comuni

La determinazione dell’assetto cittadino è necessaria per la sicurezza e la sostenibilità dei comuni. Le amministrazioni in questo hanno dei compiti operativi specifici.

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Una corretta pianificazione urbanistica è fondamentale per garantire la sicurezza degli stabili e la sostenibilità sul piano ambientale. Si tratta anche di un aspetto cruciale nel garantire il diritto all’abitare, un tema che ultimamente è particolarmente presente nel dibattito pubblico grazie alle proteste sugli alloggi per gli studenti universitari. Questo tipo di interventi può essere messo in campo anche dai comuni con uscite che vengono contabilizzate nei bilanci.

In Italia l’attività edilizia è in aumento. Nel 2021 i permessi di costruzione sono incrementati rispetto all’anno precedente, quello dello scoppio della pandemia, soprattutto nell’edilizia residenziale (+21,9% sul numero di abitazioni) ma anche per strutture a scopo non abitativo (+9,7%).

In un contesto di questo tipo, una corretta progettazione territoriale è necessaria, anche in ottica di consumo di suolo. Secondo Ispra, tra il 2006 e il 2021 in Italia sono stati consumati 1.143 kmq di suolo naturale e seminaturale per l’espansione delle aree urbane, in media 77 kmq all’anno. Determinare l’assetto cittadino è quindi molto importante anche per gestire l’impermeabilizzazione del suolo conseguente a nuove costruzioni artificiali. In questo, i comuni hanno funzioni operative per le quali sono previste delle spese.

Le spese dei comuni per l’assetto del territorio e l’edilizia abitativa

All’interno dei bilanci è presente una missione di spesa in cui vengono contabilizzate le spese per questo ambito. Risulta divisa in due voci.

La prima è relativa all’assetto del territorio. Comprende uscite legate alla pianificazione urbana, sia a scopo residenziale che per servizi pubblici o industrie. Sono incluse anche le spese per la manutenzione dell’arredo urbano e per i piani regolatori e urbanistici.

La seconda invece comprende tutti gli interventi di costruzione e ristrutturazione dell’edilizia pubblica e popolare. Si comprende in questa voce soltanto l’aspetto prettamente edilizio: i sussidi per le famiglie che hanno diritto all’accesso alle case popolari vengono inseriti all’interno della missione dedicata alle spese sociali.

I dati mostrano la spesa per cassa per assetto del territorio e edilizia abitativa. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il bilancio consuntivo 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: martedì 9 Maggio 2023)

Se si considerano le città più popolose, a Milano si spende 120,27 euro pro capite per questa missione di spesa, in termini assoluti si parla di oltre 160 milioni di euro. Seguono Messina (99,68), Firenze (74,29) e Venezia (55,54). Tre comuni spendono meno di 20 euro pro capite, tutti situati nel nord del paese: Verona (13,30), Padova (11,10) e Trieste (10,35).

Se escludiamo Milano e Messina, tutte le grandi città italiane spendono meno della media dei comuni del paese, pari a 93,86 euro a persona. Le amministrazioni che in media spendono di più per questa missione sono quelle dell’Abruzzo (393,69 pro capite), del Molise (180,85) e del Lazio (147,13). Uscite minori nei comuni valdostani (39,60), emiliano-romagnoli (24,37) e veneti (23,40).

I dati mostrano la spesa per cassa per assetto del territorio e edilizia abitativa. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: martedì 9 Maggio 2023)

Teramo è il capoluogo abruzzese che riporta le spese maggiori (99,24) seguito da L’Aquila (66,94), Pescara (25,84) e Chieti (12,22). Non sono però le amministrazioni che spendono di più. A riportare le cifre maggiori sono i comuni di Montelapiano (21.848,31 euro a persona), Calascio (15.567,22) e Rocca di Cambio (6.078,40). Sono questi importi a far aumentare vistosamente la media in regione, che come abbiamo già detto si attesa a quasi 400 euro pro capite.

È complesso risalire alle motivazioni per cui i su citati comuni spendono cifre così fuori portata rispetto alle loro dimensioni demografiche e socio-economiche. Ma si può pensare che su queste voci di spesa può incidere la presenza di molti comuni abruzzesi nei cosiddetti “crateri sismici”, ossia le aree duramente colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 e 2017. Si potrebbe trattare, per esempio, di fondi di provenienza governativa necessari alla ricostruzione e alla pianificazione urbana post-sisma. Tuttavia, si tratta soltanto di un’ipotesi. Non possiamo infatti affermarlo con certezza perché non è possibile verificare questa informazione attraverso i bilanci comunali.

I dati mostrano la spesa per cassa per assetto del territorio e edilizia abitativa. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: martedì 9 Maggio 2023)

Il già citato Montelapiano, in provincia di Chieti, è anche l’amministrazione locale a spendere di più in tutto il paese, a cui seguono Saracinesco (Roma, 15.851,18), Calascio e Valleve (Bergamo, 7.888,34). Anche sull’analisi dei dati a livello nazionale emerge che ben quattro dei primi dieci comuni si trovano in Abruzzo.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da Openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: Squirrel_photoslicenza

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