Cos’è l’economia non osservata

Sono tutte quelle attività economiche che sfuggono alla rilevazione diretta. Si va da attività illegali a contratti informali.

Definizione

Per economia non osservata si intendono tutte quelle attività economiche che per diverse ragioni non risultano direttamente rilevabili. Le Nazioni unite hanno sistematizzato le categorie che possono rientrare all’interno di questa definizione. Si parla di:

  • attività non registrate a livello statistico, per mancata risposta ai questionari o errori nel riportare i dati da parte delle imprese;
  • attività legali ma non dichiarate, soprattutto a fini fiscali, che compongono la cosiddetta economia sommersa;
  • lavori illegali che vedono almeno una violazione del codice penale;
  • il settore dell’economia informale, che comprende la produzione ad uso domestico e contratti informali in contesti di poco più ampi rispetto a quello familiare.

Queste definizioni cercano di inquadrare una zona grigia dell’economia che assume quindi svariate forme. Questi flussi hanno delle ripercussioni sia in termini di produzione dei beni di uno stato che in relazione al mercato del lavoro.

Dati

L’economia non osservata va tenuta in considerazione nel momento in cui viene calcolato il prodotto interno lordo (Pil) di uno stato. Non si fanno stime in termini di ricchezza ma di valore aggiunto, ovvero la differenza tra il valore finale e quello degli altri beni che sono stati utilizzati per produrlo.

Per quanto ci sia un quadro comune di analisi, non esiste un metodo condiviso a livello internazionale per effettuare le stime. Le prime linee guida sono state delineate da Oecd nella guida redatta nel 2002, ancora oggi un punto di riferimento per gli statistici. Una documentazione estesa sulle pratiche nazionali è stata stilata da Unece nel 2008. Questo tema è stato coperto anche da Eurostat nel 2014, con un report dedicato alla struttura dei conti nazionali secondo gli standard definiti dalle Nazioni unite.

In Europa, le stime dell’economia sommersa sono state incluse nel Pil.

A livello europeo, nel settembre del 2014 tutti gli stati membri hanno dovuto inserire all’interno dei calcoli del rispettivo Pil le stime di tre attività illegali: prostituzione, produzione e commercio di stupefacenti, contrabbando di sigarette. Nel caso specifico italiano, sono state inserite anche numerose attività legate all’economia sommersa, come ad esempio affitti non dichiarati e falsi fatturati.

203 miliardi il valore in euro dell’economia non osservata in Italia (Istat, 2019).

Si stima che ci sia una riduzione di circa 5 miliardi rispetto all’anno precedente, riflettendo una tendenza che prosegue dal 2014. La componente sommersa ha un valore pari a circa 183 miliardi di euro, anche questo in calo, mentre quella delle attività illegali supera in crescita i 19.

Come abbiamo detto, questo settore ha un suo spazio all’interno del mercato del lavoro. Ciò che sfugge alle rilevazioni viene definito come lavoro non dichiarato. Anche in questo caso, si è ancora lontani da un metodo armonizzato. Sono però state effettuate numerose rilevazioni Eurobarometro. Questi questionari chiedono direttamente ai cittadini europei se hanno preso parte o meno a attività di lavoro non dichiarato, un metodo molto diretto ma che può portare alla sottostima del fenomeno.

4% degli intervistati dichiara di aver preso parte ad attività di lavoro non dichiarato (Eurobarometro, 2019).

Questo valore risulta stabile dal 2013 ma in leggero calo dal 2007, quando si attestava al 5%. Bisogna considerare che ci sono persone che non hanno risposto oppure hanno dichiarato di non sapere, tra le quali ci potrebbero essere degli individui che si mostrano riluttanti a mostrare la loro posizione lavorativa.

Analisi

La comparabilità a livello internazionale delle zone grigie dell’economia è bassa e questo incide anche nell’individuare un metodo comune, che può permettere di mettere a confronto i dati in modo più sicuro.

Stimare l’economia non osservata ha importanza economica e sociale.

Ma a cosa serve effettivamente stimare questa componente? Innanzitutto, per molte attività svolte non vengono versate tasse, imposte o contributi di alcun genere. Poter dare una quantificazione di questo fenomeno permette quindi di avere un’idea anche dell’entità dell’evasione fiscale, che viene identificata principalmente con la stima della componente sommersa. Inoltre, la mancata registrazione dell’attività può avere ripercussioni sulla qualità e la sicurezza del lavoro. Sempre a titolo di esempio, se il lavoratore è assunto senza un contratto regolare non ha il versamento dei contributi a fini pensionistici. Potrebbe anche non godere di alcuni vantaggi come ad esempio i permessi dal lavoro oppure le ferie. Misurare questo fenomeno può quindi contribuire anche alla definizione di politiche del lavoro efficaci.

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