In Portogallo il maggior divario tra Rom e autoctoni

I Rom e gli autoctoni a rischio povertà nei paesi Ue (2021)

In quattro paesi su 10 (Portogallo, Italia, Spagna e Grecia) oltre il 90% dei Rom intervistati risulta essere a rischio povertà. Negli altri stati che hanno partecipato al sondaggio il dato risulta comunque molto elevato, aggirandosi tra l’86% della Croazia e il 71% della Bulgaria. I paesi dell’Europa meridionale sono i primi anche se si considera il divario con gli autoctoni, che in Portogallo arriva a 80 punti percentuali. Ultima da questo punto di vista è ancora una volta la Bulgaria, che è anche lo stato con la quota più elevata di cittadini autoctoni considerati a rischio (47 punti).

I dati provengono da un sondaggio condotto dall’agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (Fra) sui Rom in 10 paesi dei quali 8 membri dell’Unione europea, a cui si sono aggiunte rilevazioni sostenute dalla Fra a livello nazionale in Bulgaria e Slovacchia. Con “a rischio povertà” si intende la quota di persone che percepiscono un reddito familiare disponibile mensile (al netto delle tasse, diviso per il numero di membri) inferiore al 60% del reddito mediano nazionale (con il 2020 come anno di riferimento). I dati italiani e slovacchi sono riferiti al 2020, quelli bulgari al 2019. Per quanto riguarda la popolazione generale, il dato viene invece dai sondaggi Eu-Silc e dallo European community household panel survey, e risale al 2020 (aggiornato al 10 febbraio 2022). A eccezione di quello italiano, relativo al 2019.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Fra
(consultati: mercoledì 21 Dicembre 2022)

PROSSIMO POST