La logica con cui è stato definito il sistema di accoglienza vorrebbe che il Sai copra gran parte delle necessità lasciando a un sistema più elastico, quello dei Cas, il compito di gestire le variazioni più repentine. Negli anni però questa impostazione formale è stata continuamente smentita dai fatti. A fine 2022 infatti il sistema di accoglienza ordinario copriva appena il 35,7% dei posti.
È indicata la quota di “posti disponibili” (ovvero la capienza dei centri) nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas), nei centri di prima accoglienza e nel Sistema di accoglienza e integrazione (Sai). In quest’ultimo caso sono inclusi non solo i posti effettivamente attivi ma anche quelli previsti in tutti i progetti ammessi al finanziamento.
FONTE: elaborazione Openpolis su dati Centri d'Italia