La digitalizzazione è importante anche nei comuni Bilanci dei comuni

Avere dei sistemi informatici aggiornati e funzionali consente un migliore funzionamento degli uffici degli enti e una maggiore capillarità dei servizi. Aspetti importanti anche nei comuni che iscrivono a bilancio delle uscite per questi aspetti specifici.

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A livello lavorativo, la tecnologia ricopre un ruolo importante: permette di semplificare e velocizzare numerose mansioni, oltre a rendere più agevoli operazioni di archivio e migliorare gli aspetti gestionali. È quindi sempre più necessario avere dei sistemi informatici e dei dispositivi aggiornati e funzionanti, anche all’interno dei comuni.

Le infrastrutture digitali rendono gli enti pubblici più efficienti e i servizi più accessibili.

La tecnologia può essere implementata pure nell’erogazione di servizi alla comunità, con un accesso più veloce e capillare a determinate informazioni o a specifici documenti. Questi aspetti sono spesso al centro del dibattito pubblico visto l’impatto che hanno sulla pubblica amministrazione. Adottare infrastrutture digitali che consentano la migrazione cloud delle amministrazioni faciliterebbe la comunicazione tra gli enti e renderebbe più accessibili e funzionali le amministrazioni.

Si tratta di temi ricorrenti anche nella politica locale. I comuni, in quanto enti di prossimità, sono quelli più vicini alle esigenze pratiche e dirette del cittadino e migliorare l’efficienza non soltanto dei servizi stessi ma anche di tutta la macchina amministrativa è importante per la vita delle comunità. Anche le amministrazioni hanno le loro spese, contabilizzate all’interno dei bilanci.

Le spese dei comuni per statistica e sistemi informativi

All’interno della prima missione di spesa è inclusa una voce che comprende due componenti principali. La prima è quella relativa ai sistemi informatici, che comprende attività di supporto ai servizi informatici dell’ente sia per quel che riguarda l’infrastruttura tecnologica (ovvero i dispositivi utilizzati) che l’ambiente applicativo (il sistema operativo e gli applicativi utilizzati). Inoltre, sono inclusi anche tutti gli importi relativi all’erogazione di servizi sul web, il sistema informativo dell’ente e la gestione dei documenti informatici come la firma digitale e la posta elettronica certificata.

L’altra componente è invece legata a tutte quelle funzioni che le pubbliche amministrazioni devono compiere nella programmazione statistica locale e nazionale. Si comprendono tutte le attività di produzione e divulgazione statistica (compresi i censimenti), i controlli e le valutazioni, la consulenza e la formazione statistica per gli uffici e la promozione di studi specifici.

I dati mostrano la spesa per cassa per statistica e sistemi informativi. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il bilancio consuntivo 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Gennaio 2023)

Sono tre grandi città del nord quelle che registrano le uscite maggiori per la produzione statistica e la manutenzione della struttura informatica: Venezia (59,34 euro a persona), Bologna (43,03) e Torino (39,60). Spendono invece di meno Verona (11,46), Bari (10) e Napoli (5,11). A Messina non si registrano uscite per questa voce.

Comprendendo invece tutte le amministrazioni italiane, le spese medie si attestano a 4,85 euro pro capite. A spendere di più sono i comuni valdostani (32,16), abruzzesi (8,48) e marchigiani (7,82) mentre le uscite minori si registrano in quelli pugliesi (1,64), campani (1,31) e calabresi (0,58).

I dati mostrano la spesa per cassa per statistica e sistemi informativi. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Il dato non è disponibile per i comuni in grigio.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Gennaio 2023)

Su 74 comuni presenti, 27 superano la media regionale e 56 quella nazionale. Rispettivamente, si tratta del 36% e del 76%. Le uscite maggiori si registrano nel comune di Bard (211,1 euro pro capite), seguito da Pontboset (156,02) e Rhemes-Notre-Dame (135,56). Si tratta di amministrazioni particolarmente piccole, che non superano i 200 residenti. Il capoluogo della regione spende 45,62 euro a persona, 1,5 milioni in termini assoluti. La metà degli importi dei comuni valdostani viene registrata ad Aosta.

Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

I dati mostrano la spesa per cassa per statistica e sistemi informativi. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci – 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Gennaio 2023)

L’amministrazione che spende di più per questa voce di spesa è Malgesso in provincia di Varese, con 406,9 euro a persona. Seguono Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila, 288,02), Argentera (Cuneo, 259,87) e Villa Santa Lucia degli Abruzzi (251,18). Sono tutti comuni che, stando ai dati Istat del censimento 2021, sono molto piccoli, andando dai 1.215 di Malgesso ai 78 di Argentera.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da Openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: Dries Augustynslicenza

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