Il peso della manutenzione dei cimiteri sui bilanci dei comuni Bilanci dei comuni
La gestione delle sepolture è un servizio importante per le comunità. Per garantirne la pulizia e la sicurezza, i comuni italiani spendono in media quasi 18 euro a persona.
giovedì 27 Luglio 2023 | Italie a confronto
- Venezia è la grande città che spende di più (26,64 euro a persona).
- In media, i comuni italiani hanno uscite pari a 17,75 euro pro capite.
- Scopri quanto spende il tuo comune per i servizi necroscopico e cimiteriale.
Avere un luogo fisico adibito alla sepoltura delle salme è un’esigenza sanitaria ma anche sociale e in numerosi casi religiosa. Garantire la salubrità, la pulizia e la sicurezza di questi spazi è compito delle amministrazioni con spese che figurano all’interno dei bilanci.
La sepoltura dei propri cari è un aspetto molto sentito dalla popolazione che abita le comunità. Ma la quantità e soprattutto la qualità degli spazi cimiteriali è un tema sentito dalla popolazione tanto che più volte è finito al centro del dibattito pubblico, soprattutto in ambito locale. Un esempio è quello del crollo del cimitero di Camogli, nell’area del genovese, nel luglio 2021. In questo ambito, i comuni hanno un ruolo fondamentale a livello di gestione che comprende numerose funzioni.
Le spese dei comuni per i cimiteri
La voce di spesa dedicata al servizio necroscopico e cimiteriale è compresa all’interno della parte di bilancio dedicata alle politiche sociali. Qui sono incluse tutte le uscite necessarie alla manutenzione e alla sorveglianza dei cimiteri, oltre alla cura delle aree verdi (se presenti) e le attività di controllo dei servizi funebri.
Sono considerate inoltre le concessioni legate alle diverse forme di sepoltura e i controlli sul rispetto degli standard igienico-sanitari.
Venezia è la grande città che spende di più per il servizio cimiteriale
Spesa pro capite per servizio necroscopico e cimiteriale nelle città con più di 200mila abitanti (2021)
I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2021.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Gennaio 2023)
A Venezia si spende di più per i cimiteri rispetto agli altri grandi comuni: 26,64 euro a persona. Seguono Messina (21,63), Padova (20,28) e Milano (17,21). Spese inferiori ai cinque euro pro capite si registrano invece nelle città di Trieste (4,26), Bologna (3,45), Torino (1,73) e Verona (0,07).
A Messina nel 2019 sono stati spesi quasi 40 euro pro capite per i cimiteri
Andamento della spesa pro capite per il servizio necroscopico e cimiteriale nei bilanci dal 2016 al 2021 di cinque grandi città italiane
I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2021.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Gennaio 2023)
Gli andamenti di spesa sono relativamente stabili tranne che per due città: Messina e Roma. La città siciliana nel 2019 ha speso 37,78 euro pro capite (4,8 milioni di euro), il valore più alto tra quelli considerati nel grafico. Nella capitale, invece, si può notare un aumento delle uscite tra 2018 e 2019. Il comune di Roma, infatti, passa da 0 euro nella voce sui cimiteri a 11,99 euro l’anno successivo, che in termini assoluti si traduce in un’uscita di 31,4 milioni di euro.
Se prendiamo in considerazione tutte le amministrazioni italiane, le uscite medie sono pari a 17,75 euro pro capite. I comuni che spendono di più sono quelli dell’Abruzzo (33,49), delle Marche (24,76) e della Sardegna (23,97). Sono invece inferiori gli importi delle amministrazioni emiliane e romagnole (12,85 euro a persona), siciliane (12,13) e calabresi (12,00).
Scopri quanto spende il tuo comune per la manutenzione dei cimiteri
Spesa assoluta e pro capite per servizio necroscopico e cimiteriale nei comuni italiani (2021)
Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.
I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Gennaio 2023)
Si trovano entrambi in provincia di Cuneo i due comuni dove nel 2021 sono state registrate le spese pro capite maggiori per la cura degli spazi adibiti a sepoltura: Caprauna (1.173,34 euro pro capite) e Torresina (995,32). Seguono Villa Biscossi (Pavia, 842,04) e Soverzene (Belluno, 841,14).
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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da Openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.