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Dichiarazione di Furio COLOMBO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Con la Libia contro la Libia

  • (19 marzo 2011) - fonte: il Fatto Quotidiano - inserita il 19 marzo 2011 da 31

    Eccoli che arrivano dal Consiglio dei ministri straordinario, La Russa (Difesa) e Frattini (Esteri). Vengono per informare deputati e senatori (in un’aula di Palazzo Madama) sullo stato di guerra che si sta creando con la Libia. Avete letto bene, la Libia, il Paese a cui siamo legati da un trattato fraterno mai denunciato, mai cancellato. Tanto per ricordare che trattato è, all’art. 4, comma 2 recita: “L’Italia non userà né permetterà l’uso del proprio territorio in qualsiasi atto ostile contro la Libia”. Bene, ora La Russa, il ministro della Difesa, viene a dire a deputati e senatori di una parte e dell’altra che le basi italiane sono a disposizione della Nato. Che ne è stato del Trattato di smodata amicizia con la “Grande Jamahiria popolare e socialista” (così è intestato il trattato)? Non ci crederete, ma solo Emma Bonino, e chi scrive, hanno voluto saperlo. Per non sbagliare, il ministro degli Esteri Franco Frattini profitta della benevola mancanza di curiosità del resto dell’assemblea, senza distinzione di parte.

    E salta la risposta. La Russa, bisogna ammetterlo, ha un altro temperamento. È stato colorito, efficace e insistente nel mentire. La domanda era: “Ma come può il governo respingere in mare una nave con 1800 passeggeri, tra cui molte donne e bambini senza alcuna verifica di condizioni e di diritti (per esempio il diritto d’asilo) proprio nelle ore in cui l’Onu dà il via libera a un intervento militare che coinvolgerà tutto il Mediterraneo?”. Il ministro La Russa non esita a dire che “dopo avere accertato che venivano dal Marocco, li abbiamo riforniti di carburante e aiutati a tornare in Marocco”. Dunque una gita, di notte, con il mare forza 6. Solo La Padania potrebbe smentirlo: “Roberto Maroni è riuscito a evitare che sbarcassero a Lampedusa 1800 stranieri della nave marocchina proveniente dalla Libia” (17 marzo).

    Ecco dunque l’intervento umanitario secondo Maroni: la nave veniva dalla Libia, ed è stata rimandata in Libia dove, se necessario, si può anche bombardare, ma non accogliere esseri umani. Dunque siamo in guerra con la Libia e contro la Libia. Con l’Europa e contro l’Europa. Per salvare gli assediati e per respingerli in mare se riescono a fuggire.
    Tragici, pericolosi, ridicoli.

    Fonte: il Fatto Quotidiano | vai alla pagina

    Argomenti: guerra, maroni, ministro della Difesa, Nato, Bonino Emma, Libia, profughi, mediterraneo, diritto d'asilo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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