-
» «Mai più subalterni a Gheddafi ma neanche a Sarkozy» - INTERVISTA
Arturo Mario Luigi PARISI in data 21 marzo 2011
-
» «No alle bombe. L'Onu prevede anche la diplomazia» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 21 marzo 2011
-
» «In Libia la guerra è della Total contro l'Eni. Fermiamo questa follia»
Paolo FERRERO in data 21 marzo 2011
-
» Libia: necessario voto di Camera e Senato
Dario FRANCESCHINI in data 21 marzo 2011
-
» Il governo riferisca con urgenza
Dario FRANCESCHINI in data 21 marzo 2011
-
» La crisi in Libia. E il ruolo dell’Italia.
Rosanna FILIPPIN in data 21 marzo 2011
-
» A fianco dell’ONU, per difendere la popolazione civile in Libia
Fabio EVANGELISTI in data 21 marzo 2011
-
» Sindaco di Lampedusa: "Noi la tendopoli non la vogliamo"
Bernardino De Rubeis in data 20 marzo 2011
-
» Libia. Il Governo non ha più maggioranza in politica estera
Enrico LETTA in data 19 marzo 2011
-
» Con la Libia contro la Libia
Furio COLOMBO in data 19 marzo 2011
-
» Libia. «Stupito da questi tentennamenti» - INTERVISTA
Gianni DE MICHELIS in data 19 marzo 2011
-
» Libia. "Dissociazione della Lega intollerabile"
Pier Ferdinando CASINI in data 19 marzo 2011
-
» La comunità internazionale si è finalmente svegliata
Pier Luigi BERSANI in data 19 marzo 2011
-
» Libia. Non sono preoccupato per l'eventuale uso della base militare di Aviano
Renzo TONDO in data 19 marzo 2011
-
» «C'è un'Italia migliore» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 16 marzo 2011
-
» «Che i leghisti chiedano le dimissioni del prefetto che sta rispondendo a precise direttive è una cosa che non esiste».
Flavio ZANONATO in data 16 marzo 2011
-
» Comune di Terni - Ordine del Giorno: situazione libica
Giocondo TALAMONTI in data 13 marzo 2011
-
» Brevetto unico europeo: "Danno per l'Italia e sconfitta politica di Berlusconi"
Sandro GOZI in data 10 marzo 2011
-
» Libia. l'Europa parla con una voce sola
David-maria SASSOLI in data 10 marzo 2011
-
» Libia. Ma il Trattato c’è ancora
Furio COLOMBO in data 06 marzo 2011
-
» Il rigore nei Patti di Stabilità non basta, servono investimenti
Patrizia TOIA in data 03 marzo 2011
-
» Federalismo monco verso cittadini e UE
Sandro GOZI in data 03 marzo 2011
-
» Se Gheddafi venisse in Italia? «Impossibile consegnarlo all'Aja, non abbiamo ratificato la legge» - INTERVISTA
Matteo MECACCI in data 02 marzo 2011
-
» Libia. «La cautela di Berlusconi è inquietante»
Debora Serracchiani in data 01 marzo 2011
-
» «Ora la missione dell'Europa è di guardare verso il Sud» - INTERVISTA
Romano PRODI in data 01 marzo 2011
-
» La frontiera italiana
Antonio POLITO in data 01 marzo 2011
-
» Immigrati, l'allarme della Moratti "Da soli non potremo mai farcela"
Letizia MORATTI in data 26 febbraio 2011
-
» L’Europa deve aiutare l’Italia, ma l’Italia deve imparare ad essere europea
Patrizia TOIA in data 24 febbraio 2011
-
» Gheddafi. Dalle pagliacciate romane al sangue dei manifestanti
Giampaolo FOGLIARDI in data 23 febbraio 2011
-
» L'Italia deve unilateralmente sospendere il Trattato di amicizia italo-libico
Emma BONINO in data 23 febbraio 2011
-
» «Io e il Colonnello, rapporti dignitosi senza show» - INTERVISTA
Romano PRODI in data 23 febbraio 2011
-
» Un baciamano che rischia di costar caro
Simonetta RUBINATO in data 23 febbraio 2011
-
» Libia: «Dal centrodestra lacrime di coccodrillo. Lega e Pdl risparmino ipocrisia e opportunismo»
Rosanna FILIPPIN in data 23 febbraio 2011
-
» Libia: nessun tavolo, il confronto si fa in Parlamento
Dario FRANCESCHINI in data 23 febbraio 2011
-
» Su come fermare i profughi che potrebbero arrivare dalla Libia in Italia
Daniele STIVAL in data 23 febbraio 2011
-
» Il silenzio complice del governo sulla crisi libica
Andrea CAUSIN in data 22 febbraio 2011
-
» Berlusconi intervenga sull' "amico" Gheddafi.
Dario FRANCESCHINI in data 21 febbraio 2011
-
» LIBIA. BERLUSCONI E FRATTINI COME GATTINI CIECHI
Riccardo NENCINI in data 21 febbraio 2011
-
» Da Frattini parole scellerate sull'Unione Europea
David-maria SASSOLI in data 21 febbraio 2011
-
» Libia. Colpevole disinteresse del governo
Sandro GOZI in data 20 febbraio 2011
-
» Immigrati. Gravissima smentita Ue. Maroni chiarisca
Sandro GOZI in data 14 febbraio 2011
-
» «Chiediamo alla Cgil lo sciopero generale. Bisogna fare come l'Egitto»
Paolo FERRERO in data 13 febbraio 2011
-
» "Impegnato su Ruby, Berlusconi non nomina ministro per la Ue"
Sandro GOZI in data 12 febbraio 2011
Dichiarazione di Romano PRODI
«Ora la missione dell'Europa è di guardare verso il Sud» - INTERVISTA
-
(01 marzo 2011) - fonte: La Stampa - Fabio Martini - inserita il 01 marzo 2011 da 31
«Serve una partership per far germogliare i semi della democrazia»Da presidente del Consiglio e da incaricato dell`Onu, Romano Prodi è stato spesso in Maghreb e in Medio Oriente, conosce tutti i leader, continua a parlare con diversi potenti del mondo e in queste ore si è fatto un`idea: «L`Europa? In quest`area, in queste settimane, sta perdendo ulteriormente terreno.
E invece si sta concretizzando una ripresa di influenza da parte degli Stati Uniti. Dopo aver a lungo sostenuto il governo-chiave di tutta l`area, l`Egitto, gli americani si sono schierati a favore del cambiamento e lo hanno fatto rapidamente.
Non è privo di significato il fatto che in Tunisia la gente in piazza sventolasse la bandiera americana e bruciasse quella di un grande Paese europeo».Quando è scoppiato l`incendio in Tunisia, lei ha detto: attenti all`Egitto...
«Sì, perché l`Egitto è la chiave di tutto. Lo è per dimensioni, numero di abitanti e per posizione strategica. Ma soprattutto - e questo viene spesso dimenticato - perché è il Paese delle grandi università, della profondità del pensiero islamico.
E attraverso queste università l`Egitto influenza tutta la fascia subsahariana che arriva fino all`Oceano Atlantico. Le città costiere del Nord Africa oramai sono città di diplomati e laureati senza un futuro».Nell`Università del Cairo, nel giugno dei 2009, Barack Obama - Presidente afroamericano dal nome islamico - disse che la democrazia non sì esporta ma che gli Stati Uniti sono al fianco di chi la anela. Gli americani hanno una «dottrina» per quest`area. L`Europa?
«Il discorso del Cairo era stato meraviglioso ma aveva lasciato un po` di frustrazione perché non era stato seguito da azioni. L`Europa? L`opinione diffusa nel Medio Oriente che ti senti ripetere è questa: voi europei siete i numero uno per i rapporti commerciali e negli investimenti, ma politicamente non contate nulla».
In un editoriale per «La Stampa», l`ex direttore dell`«Economist» Bill Emmott ha proposto che l`Ue, come nei suoi momenti migliori, dovrebbe saper cavalcare proposte anticipatrici, in questo caso l`espansione dell`Unione alla costa meridionale dei Mediterraneo: che ne pensa?
«Mi sembra un intervento interessante. E non soltanto perché riprende una proposta che nel 2003 avevo fatto come Presidente della Commissione Europea. Dopo il fulmineo allargamento verso Est, dicevo: la storia ci ha spinti verso il Nord, ora dobbiamo andare verso il Sud».
Emmott suggerisce forme diverse di adesione...
«Siamo d`accordo. La proposta della Commissione che confidenzialmente chiamammo allora "l`anello degli amici" e in modo strutturato "politica di vicinato", sostanzialmente diceva questo: tutti i Paesi confinanti con l`Europa - la Bielorussia e l`Ucraina ma anche Israele, la Libia, l`Algeria, l`Egitto, la Siria e Libano - se vogliono, nei prossimi decenni potranno condividere tutte le regolamentazioni europee (mercato interno, politiche culturali e di ricerca) ma non le istituzioni. Un cammino previsto per tutti, ma che con realismo si proponeva di contrattare con ogni singolo Paese. Non se ne fece nulla. Il Nord Europa non ci voleva sentire».
Oggi, davanti al terremoto in corso, quella proposta può riprendere forza?
«Certo. L`idea più realistica sarebbe quella di evitare di mettere assieme tutti i Paesi in un colpo solo. Bisogna fare uno schema aperto che consenta a ciascuno di accostarsi adagio adagio».
Sembra comunque una chimera...
«Il vero problema è che oramai da diversi anni il bilancio europeo - lo 0,96% del prodotto lordo - viene tenuto su un livello inadatto per operazioni di questa portata. Ma c`è problema ancora più grande che impedisce di volare alto...»
Quale?
«La politica nel Mediterraneo dovrebbe essere sentita come politica comune europea. Ma così non è, neppure davanti all`emergenza. Non c`è alcun richiamo a impegni di lungo periodo».
Forse un terremoto ancora più grande di quello in corso potrebbe aprire gli occhi ai Paesi del Nord Europa?
«Attenzione: il terremoto è già avvenuto! Qui abbiamo dei semi di democrazia e il momento della coltivazione è questo, perché se la democrazia va avanti aiutata solo dagli americani, ogni intervento nostro a posteriori sarebbe vano. Un intervento europeo è urgente. Il momento è adesso. Anche perché in situazioni come questa c`è sempre un grosso rischio».
Quale?
«Tutti quelli che hanno cominciato il cambiamento potrebbero venir messi in un angolo: vedete stiamo peggio di prima».
L`allargamento dell`Ue all`Est fu un investimento rischioso: è servito a tamponare il sentimento verso lo "stavamo meglio quando stavamo peggio"?
«Certo. Dopo il fulmineo allargamento ad Est, ricordo il rimprovero: perché con loro siete stati così rapidi? E vero, li aiutammo ad entrare. Ma è così che si aiuta la democrazia. Sono orgoglioso di quel che facemmo: l`allargamento è stato l`unico vero episodio di esportazione della democrazia nel mondo. L`unico. Ed ha funzionato».
Fonte: La Stampa - Fabio Martini | vai alla pagina » Segnala errori / abusi